L’UGL PSA esprime pieno sostegno alle RSU di Progetto Ambiente e intende portare all’attenzione pubblica una serie di criticità documentate che configurano gravi e reiterate violazioni delle norme contrattuali e legislative vigenti. Non si tratta di contestazioni astratte, ma di irregolarità concrete, rilevate attraverso riscontri documentali, testimonianze e precisi riferimenti al CCNL.
Di seguito, le principali e dettagliate irregolarità riscontrate, che svelano un difetto di gestione strutturale.
1. Carichi di Lavoro Insostenibili e Violazione Sistemica dei Tempi di Riposo
Dal 2023 che portiamo sui tavoli queste criticità, la gestione del lavoro risulta non più sostenibile, obbligando il personale a ritmi non previsti. Straordinari Strutturali e non Derogati: Diversi lavoratori hanno ampiamente superato la soglia critica delle 150 ore annue di lavoro straordinario, senza che sia stata ottenuta alcuna deroga sindacale preventiva, come previsto dal CCNL. Lo straordinario è per sua natura un’eccezione, non una prassi utilizzata per coprire inefficienze organizzative.
Violazione dell’Orario Continuativo Massimo: In via del tutto routinaria, l’azienda impone lo svolgimento di prestazioni che superano i limiti massimi previsti dal CCNL, in particolare: la soglia di 9 ore continuative di lavoro per chi inizia alle 6:00 e la soglia di 8 ore continuative per chi inizia alle 5:00. Questo utilizzo sistematico di ore extra, non previsto per la normale operatività, contravviene al dettato contrattuale.
Violazione del Riposo Settimanale Obbligatorio (Art. 7 CCNL): Si sono verificati turni estesi fino a 13 giorni consecutivi di prestazione lavorativa. Ciò rappresenta una palese violazione del CCNL, che impone la fruizione del riposo settimanale entro e non oltre il 9° giorno di lavoro consecutivo.
Mancato Riconoscimento Economico: Le giornate lavorative eccedenti la soglia legale e contrattuale (ad esempio, il 7°/8° giorno consecutivo) devono essere retribuite con la maggiorazione prevista per il lavoro straordinario festivo. Tale riconoscimento è stato sistematicamente negato, con conseguente danno economico ai lavoratori. Le cause di queste anomalie sono interamente riconducibili a una gestione organizzativa e pianificatoria inefficiente.
Abuso dello Strumento Disciplinare e Fini Intimidatori (Oltre 40 Procedure). Negli ultimi mesi si è registrato un numero anomalo di procedimenti disciplinari (oltre 40), molti dei quali manifestano una gestione approssimativa e intimidatoria ed una volonta di punire: Inaccuratezza Processuale: Rilevate contestazioni con date dei fatti errate, successivamente annullate dall’azienda stessa, dimostrando la superficialità con cui vengono avviati i procedimenti.
Provvedimenti su Tutele Legali: Emissione di provvedimenti disciplinari per fatti contestati, mentre il dipendente si trovava in legittimo permesso ai sensi della Legge 104/92. Sanzioni Non Corrispondenti: Applicazione di sanzioni su presunte violazioni commesse su specifici “giri” di lavoro, quando è documentato che il dipendente era assegnato ad un altro “giro” di competenza.
Uso Ilegittimo della Sospensione: Gravissima la sospensione di 10 giorni inflitta al lavoratore storicamente disponibile allo straordinario, puniti unicamente per l’impossibilità, dovuta a esigenze familiari, di superare ulteriormente i limiti orari contrattuali dopo essersi già prolungato oltre orario contrattuale.
Questo configura un uso intimidatorio, improprio e sproporzionato dello strumento disciplinare.
Franchigie sulle Malattie Brevi Applicate senza Rispetto delle Procedure Contrattuali e Misure Arbitrarie
L’azienda ha applicato franchigie sulle malattie brevi senza validità e senza rispettare la rigorosa procedura prevista dal CCNL, che richiede tre passaggi fondamentali: Il superamento della soglia di assenteismo nell’anno precedente.
Una comunicazione formale e preventiva alle Organizzazioni Sindacali (OO.SS.). L’applicazione deve decorrere solo dall’anno successivo alla rilevazione.
Progetto Ambiente ha invece pubblicato un semplice avviso sull’app aziendale. Tali trattenute sono pertanto illegittime.
Gravissima Disparità di Trattamento: Oltre all’illegittimità procedurale, si rileva che l’applicazione delle franchigie è arbitraria e disomogenea. L’azienda non rispetta in modo uniforme le soglie contrattuali adottando misure diverse e personalizzate: ad alcuni dipendenti viene tolta la franchigia prima, ad altri vengono trattenute somme diverse (€45, €35), e ad altri ancora viene concessa maggiore tolleranza. L’UGL PSA intende fare piena luce e risalire alla radice di queste decisioni discriminatorie che non trovano riscontro nel CCNL.
L’UGL PSA richiederà la restituzione integrale delle somme trattenute, inclusa la verifica per annualità precedenti, nei limiti consentiti dalla legge.
Ordini di Servizio Privi di Validità Legale e Mancata Consultazione RSU. Sono stati rilevati ordini di servizio che, essendo non protocollati e non firmati, risultano privi di ogni validità amministrativa e legale. Tra questi si evidenziano: Il diniego generalizzato e indiscriminato delle ferie natalizie, un caso unico nel Lazio. L’imposizione unilaterale del cambio di orario nel Centro di Smistamento senza la necessaria e preventiva consultazione delle RSU, come invece impone il dettato contrattuale.
Condizioni Igienico-Sanitarie Gravi: L’Intervento dell’ASL. Il magazzino di spazzamento in Via delle Magnolie (Aprilia Centro) presenta condizioni igienico-sanitarie incompatibili con i requisiti minimi di sicurezza sul luogo di lavoro. L’UGL PSA presenterà nelle prossime ore una denuncia formale e circostanziata all’ASL di competenza.
Mancanza Strutturale di Confronto, Trasparenza Istituzionale e Disparità di Trattamento Sindacale
Nonostante i ripetuti tentativi di dialogo, rivolti all’Amministratore Dott. Rafael Rossi e al dirigente Dott. Cristiano Cenci , l’UGL PSA non ha ricevuto alcuna risposta, evidenziando una chiusura istituzionale ingiustificabile. Un’azienda pubblica ha il dovere di garantire trasparenza e correttezza nei rapporti sindacali; qui avviene l’opposto, anche attraverso un’azione mirata di disparità.
Disparità Esemplificativa sul Confronto: Si rileva un’inequivocabile disparità di trattamento rispetto ad altre sigle sindacali. A fronte della richiesta di spostare un Tavolo Tecnico di appena un’ora (per impegni inderogabili del Segretario Provinciale), l’UGL PSA non ha ricevuto alcuna risposta. Al contrario, ad altre Organizzazioni è stato concesso per ben due volte di spostare o posticipare incontri (una volta di due ore e una volta per l’intera giornata).
Questo comportamento non solo viola il principio di correttezza relazionale, ma configura un’azione discriminatoria sul piano del confronto sindacale.
Il Caso Progetto Ambiente nel Contesto Settoriale. L’UGL PSA opera in numerosi cantieri e realtà del settore, spesso più grandi e complesse. In nessuna di esse si riscontrano: difficoltà nei rapporti sindacali, tensioni organizzative così elevate, abuso degli straordinari o gestione disciplinare sproporzionata. Ciò conferma che le criticità sono specifiche e imputabili alla gestione di Progetto Ambiente.
Lavoratori Tutelati: La Garanzia dell’Art. 6 – Clausola Sociale. Rassicuriamo i dipendenti: l’occupazione è tutelata e non è a rischio. L’Art. 6 del CCNL – la Clausola Sociale – garantisce la continuità lavorativa in caso di: fallimento, subentro, cambio gestione o nuova gara. Le voci di pseudo-sindacalisti, comprese raccolte firme senza valore, sono strumenti di allarmismo infondato.
L’UGL PSA proseguirà la propria azione con fermezza: nelle sedi sindacali, presso gli enti ispettivi e, se necessario, anche in sede legale. Difendiamo diritti, dignità, sicurezza e salario. Non arretreremo finché non sarà ripristinato il rispetto della legge e del CCNL”.
Così, in una nota, Marco Alaimo – Segretario Provinciale UGL PSA.
