Eseguito dalla Squadra Mobile il divieto di avvicinamento con braccialetto elettronico a carico di un uomo.
La Squadra Mobile di Latina, diretta dal vice questore Guglielmo Battisti, ha eseguito la misura del divieto di avvicinamento alla persona offesa con applicazione del braccialetto elettronico nei confronti di un 22enne, residente a Genova ma di fatto domiciliato a Latina, in quanto presunto responsabile di stalking e tentata estorsione ai danni di un avvocato, che con l’uomo aveva avuto precedenti rapporti di tipo professionale. Si tratta di un giovane indagato in tre procedimenti penali distinti, ma in cui gli si contesta il medesimo reato di truffa per poche centinaia di euro. Proprio per questi problemi con la giustizia il giovane si era rivolto all’avvocato.
L’attività, coordinata dal sostituto procuratore di Latina, Giuseppe Miliano, nasce a seguito della denuncia presentata dalla vittima, un avvocato del capoluogo, che ha rappresentato un quadro di condotte vessatorie, di minacce e molestie che avrebbe subito dall’uomo che gli contestava la bontà del suo operato professionale, prospettandogli tra l’altro una possibile denuncia nel caso in cui non gli fosse stato restituito la somma di 300 euro consegnatagli a titolo di acconto sul compenso professionale complessivo pattuito.
Il professionista ha riferito agli investigatori di essere stato vittima in più occasioni di minacce, ricevute anche tramite messaggistica whatsapp. L’uomo lo avrebbe inoltre pedinato in più occasioni, posizionandosi anche sotto la sua abitazione e costringendolo di fatto a cambiare le proprie abitudini di vita, portandolo a temere concretamente per la propria incolumità. In uno degli episodio più gravi accaduti lo scorso 25 ottobre, l’avvocato – 40enne di Latina – si è ritrovato il giovane sotto casa che lo avrebbe minacciato: “Ti tengo in casa, ti brucio casa”.
La vittima, che nel frattempo aveva rinunciato agli incarichi professionali ricevuti, a seguito di questi episodi si è determinato a denunciare il suo presunto stalker e ciò ha consentito agli investigatori la ricostruzione dei fatti accaduti, che ha portato alla richiesta da parte del pubblico ministero di emissione di idonea misura cautelare e all’applicazione, da parte del giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Latina, del divieto di avvicinamento con applicazione del braccialetto elettronico.
La misura, disposta dal giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Latina, Barbara Cortegiano, è stata eseguita questa mattina dai poliziotti della Squadra Mobile di Latina. Il 22enne, assistito dall’avvocato Roberto D’Arcangelo, verrà sentito nei prossimo giorni per l’interrogatorio di garanzia.