Processo “Pay to Drive”, patenti facili alla motorizzazione di Latina: è finito tra prescrizioni e assoluzioni il procedimento nato da un’inchiesta televisiva di “Striscia La Notizia”
A sancire l’esito finale di un’inchiesta che aveva fatto scandalo ed era arrivata all’attenzione dell’informazione nazionale è stato il Collegio del Tribunale di Latina presieduto dal Giudice Aldo Morgigni. Caduti i capi d’accusa nei confronti degli imputati: qualche assoluzione e prescrizione per i reati di associazione per delinquere, falso e concussione.
Alla sbarra c’erano le 14 persone – tra cui funzionari della Motorizzazione Civile di Latina e persona delle scuole guida del capoluogo e altri comuni della provincia – verso le quali nel 2013 erano stati disposte le misure cautelari tra carcere e domiciliari: Carmine Maietta (padre dell’ex deputato di Fratelli d’Italia Pasquale Maietta), Pietro Lestingi, Roberto Becchimanzi, Franco Ronconi, Massimo Camelio, Mario Livornese, Linda Iudicone, Sergio Bologni, Antonella Cianfoni, Antonio Ezio, Laura Terlizzo, Antonello Spaziani, Gerardo Tomao e Giuseppe Antigiovanni. Tutti assolti o prescritti.
A settembre del 2013, come detto, era state quattordici le persone arrestate, addirittura 169 quelle indagate in totale, per oltre un anno e mezzo di indagini condite da migliaia di intercettazioni telefoniche, ambientali e video. Cinquanta furono, invece, le patenti di guida sequestrate e oltre 200 quelle sotto la lente degli investigatori della Polizia Stadale di Stato coordinata dall’allora sostituto procuratore di Latina Olimpia Monaca. In seguito, il fascicolo è stato preso in mano dal sostituto Giuseppe Bontempo che ha rappresentato la pubblica accusa anche in Tribunale
All’epoca, gli investigatori parlarono, tramite le carte d’indagine, di un enorme giro di mazzette per rilasciare e ottenere le patenti di guida, con la complicità di dipendenti della Motorizzazione e di alcune scuole guida della provincia di Latina inquietante giro di mazzette e tangenti per rilasciare ed ottenere patenti di guida che vede coinvolti funzionari della Motorizzazione civile di Latina e il personale di alcune scuole guide della provincia pontina.
“Quasi due anni di lavoro degli investigatori hanno aperto uno squarcio desolante su una imponente attività illecita riguardante fenomeni di compravendita di esami finalizzati al conseguimento della patente di guida in provincia di Latina con assetti organizzativi ben delineati sia quanto a uomini sia quanto a mezzi” – spiegava la Polizia stradale.
Le indagini iniziarono nel 2010 a seguito di un servizio mandato in onda dalla trasmissione televisiva “Striscia la Notizia”, nonostante le indagini fossero iniziate qualche tempo prima.
I versamenti per poter superare gli esami andavano dai 1000 a 3000 euro: le somme variavano secondo la tipologia di patente che doveva essere conseguita. Le patenti, conseguenza del raggiro, secondo gli inquirenti, finivano in mano a persone per lo più di origine rumena o indiana, nonostante non fossero mancati anche italiani. Emersero, inoltre, i suggerimenti ricevuti dai candidati durante le sedute d’esame nella prova scritta da parte di funzionari o personale delle scuole guida compiacenti. In qualche caso gli esaminandi venivano sostituiti da impiegati che provenivano da agenzie della provincia di Caserta.
A distanza di oltre dieci dal servizio del programma televisivo di Antonio Ricci e dalla accurata inchiesta di Polizia e Procura di Latina, tutto si è risolto, per quanto riguarda la giustizia, in un nulla di fatto.