Processo per gli operai morti nel crollo del cimitero di Prossedi: arrivano 3 condanne per omicidio colposo e un’assoluzione
Rimasero schiacciati sotto il peso di un muro crollato in un cantiere nel cimitero di Prossedi mentre stavano ristrutturando un’antica cappella. Le vittime furono due operai di 52 e 47 anni, dipendenti di una ditta edile che si era aggiudicata l’appalto comunale per i lavori di ristrutturazione.
Lidano Monti, sposato e con due figli maggiorenni, e Domenico Cicciarelli, morirono così, più di dieci anni fa, il 2 aprile 2009, mentre lavoravano su un’impalcatura esterna quando una parte del muro della cappella crollo facendo precipitare il ponteggio sul quale lavoravano. Entrambi rimasero schiacciati dalle macerie e i soccorsi furono vani.
Oggi, nel 2020, dopo più di undici anni, sono arrivate le sentenze sui responsabili: tre condanne e un’assoluzione. Il giudice monocratico Beatrice Bernabei condannato i due progettisti Carlo Bellato e Tommaso Agnoni, e Michele Monti. Tutti e tre riconosciuti colpevoli di omicidio colposo: a Bellato una pena di due anni e sei mesi di reclusione, ad Agnoni e Monti due anni (pena non sospesa). Assolto, invece Oliviero De Bellis, all’epoca dirigente dell’ufficio tecnico del Comune di Prossedi, perché il fatto non costituisce reato.
Il pm aveva chiesto per tutti e 4 gli imputati 3 anni di reclusione. Per Bellato anche il risarcimento in favore delle parti civili che sarà stabilito nella causa civile parallela, oltreché una provvisionale di 54mila euro in favore dei familiari delle vittime.