PRIVERNO, DIMENSIONAMENTO SCOLASTICO SAN TOMMASO D’ACQUINO: IL CONSIGLIO DI STATO ORDINA AL TAR DI DECIDERE

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Il Consiglio di Stato sul dimensionamento scolastico della scuola media dell’Istituto comprensivo San Tommaso D’Aquino di Priverno: i giudici del più alto organo amministrativo ordinano al Tar di decidere nel merito

I FATTI – Il 20 dicembre 2019, la Giunta regionale ha approvato il piano di dimensionamento della rete scolastica per l’anno 2020-2021. La proposta approvata su Priverno – come si leggeva in un comunicato del sindacato Gilda Insegnanti di Latina – dimezzava gli alunni della scuola media della San Tommaso D’Aquino spostandone metà in altro sito, in periferia, e lasciando l’altra metà in centro, ma all’altro istituto, il Don Andrea Santoro.

L’indirizzo musicale finora attivo al San Tommaso diventava di pertinenza del Don Andrea Santoro, che manteneva anche il tempo pieno. «

“Così come presentato dalla Regione il piano appare decisamente sbilanciato a netto vantaggio dell’IC Don Andrea Santoro – sosteneva la coordinatrice provinciale Gilda, Patrizia Giovannini, nel dicembre scorso – che cresce nel numero complessivo di alunni superando quota 800 a fronte dei circa 700 studenti che restano al San Tommaso (va detto che prima del dimensionamento l’istituto ne contava oltre 800). Balza agli occhi che l’offerta formativa dello storico San Tommaso D’Aquino sia stata fortemente penalizzata , oggi e in prospettiva”.

Un questione spinosa che, a novembre 2019, vide la protesta contro la proposta di dimensionamento scolastico avanzata dall’amministrazione comunale di Priverno (che organizzò nello stesso mese un’assemblea pubblica all’ex Istituto d’arte Baboto) per i due istituti, con la raccolta firme di oltre 500 cittadini di Priverno, tra insegnanti e genitori, e la sottoscrizione di una petizione presentata al Presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti che, però, andò dritto per la sua strada insieme alla sua Giunta.

Il 18 giugno (oggi la pubblicazione dell’ordinanza), i giudici di Palazzo Spada si sono pronunciati sul ricorso presentato da oltre 50 docenti per la riforma dell’ordinanza cautelare del Tar (che rigettava la domanda cautelare presentata dai ricorrenti) contro la Regione Lazio, Comuni di Priverno e Prossedi, il Miur (Ministero Istruzione, Università e Ricerca), accogliendolo “ai soli fini della sollecita definizione nel merito della presente controversia innanzi al Tribunale amministrativo regionale per il Lazio”. Insomma, le questioni che hanno riguardato il San Tommaso D’Acquino “devono essere oggetto di approfondimento in sede di merito“.

La palla torna di nuovo al Tar.

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