Violazione della privacy in Comune, l’avvocato Luigi Civitella risponde alla consigliera Germana Silvi: “Evita il confronto”
Il proprietario della cosiddetta “Villa Dallas”, l’avvocato Luigi Civitella, marito della Presidente del Consiglio Comunale di Cori, Annamaria Tebaldi, risponde alle critiche della consigliera comunale d’opposizione, Germana Silvi.
“Un episodio di evidente violazione della privacy ha acceso il dibattito all’interno del Consiglio comunale.
La consigliera di minoranza Silvi Germana, che peraltro è un avvocato, ha inviato ai colleghi una sentenza penale riguardante un cittadino, senza procedere all’oscuramento dei dati personali e giudiziari in essa contenuti. Una condotta che contrasta con i principi fondamentali sanciti dal Regolamento europeo sulla protezione dei dati (GDPR) e dal Codice della privacy.
A fronte di questa situazione, la consigliera è stata formalmente invitata a fornire spiegazioni sul motivo di tale trasmissione impropria. Tuttavia, invece di chiarire la propria posizione, ha evitato di rispondere nel merito, concentrandosi invece sul modo in cui la persona interessata è venuta a conoscenza della comunicazione. Un atteggiamento che appare come un tentativo di spostare l’attenzione dal tema principale: la diffusione non autorizzata di dati sensibili.
Diversamente, la consigliera Tebaldi, destinataria della comunicazione e moglie della persona citata nella sentenza, ha agito correttamente e nel pieno rispetto della normativa.
Si è limitata a informare il coniuge esclusivamente del fatto della violazione, senza diffondere la comunicazione o i suoi contenuti. Una condotta conforme sia al buon senso sia alle disposizioni di legge, poiché il GDPR esclude l’ambito familiare dal proprio campo di applicazione, riconoscendo la liceità delle comunicazioni tra coniugi in simili circostanze.
Il punto, dunque, resta uno solo e inequivocabile: la violazione della privacy c’è stata, e chi l’ha compiuta deve assumersene la responsabilità. Da vagliare altresì le responsabilità degli uffici comunali che, molto probabilmente, hanno a loro volta inviato l’atto alla Silvi senza a loro volta procedere con l’oscurazione dei dati sensibili! Tentare di ribaltare il discorso su chi ha semplicemente segnalato l’irregolarità non serve a chiarire i fatti, ma rischia soltanto di aggravare la perdita di fiducia nelle istituzioni.
Il rispetto della riservatezza dei cittadini è – e deve restare – un principio irrinunciabile per chi ricopre un ruolo pubblico”.