Un nuovo attentato, stavolta in Viale Nervi, nel complesso delle case popolari delle cosiddette minivele: incendiate due autovetture e esplosa una bomba nell’androne
Stesse modalità e una simmetria che ormai ha poco di misterioso. Da una parte la banda delle Arlecchino, dall’altra quelli inseriti nella cosiddetta vecchia guardia. In gioco, il controllo dello spaccio sulla città di Latina.
Stanotte, poco prima dell’1,30, in Viale Nervi, nel parcheggio di fronte al complesso popolare di Viale Nervi, sono state incendiate due auto, dopodiché le stesse mani hanno fatto esplodere una bomba all’ingresso del condominio delle case popolari. Un ordigno probabilmente di fattura artigianale, ma molto potente tanto da far saltare androne del palazzo e il porticato. Si tratta del civico 298 scala “O”.

Le auto incendiate – una Toyota Corolla e un Doblò Fiat – appartengono a persone che sembrano assolutamente slegate da dinamiche criminali, un po’ come successo lo scorso settembre quando una bomba in Via Bachelet, angolo via Guido Rossa, ha dilaniato un’auto di una donna di 65 anni che lavora a scuola e che nulla a che vedere con spaccio e altri tipi di racket criminali. In questa occasione, la Toyota appartiene a una donna, mentre il Doblò è in uso a un lavoratore del luogo, di professione artigiano.
A destare allarme, però, è anche la deflagrazione della bomba che ha distrutto solaio e androne del palazzo del civico 298. Una esplosione roboante, sentita in più parti della città, che ricorda da vicino quella che ha colpito la casa in via Darsena riconducibile a un vecchio personaggio della malavita come Maurizio Santucci. Era la notte tra l’8 e il 9 settembre scorsi, a poche ore dalla prima sequenza di attentati che hanno allarmato una città intera: il 7 settembre, infatti, un ordigno artigianale aveva squarciato la tranquillità di una domenica di fine estate nel quartiere delle case popolari “Arlecchino”, in via Guido Rossa.
A intervenire sul posto i Vigili del Fuoco che hanno spento le fiamme e iniziato le verifiche per tastare la sicurezza el condominio. A seguire, anche gli agenti di Polizia della Squadra Volante, gli investigatori della Squadra Mobile e la Scientifica per ricostruire l’accaduto e acquisire più tracce possibili in modo da capire il materiale utilizzato per questo triplice attentato e le modalità di azione dei criminali.
Da due settimane – ma gli episodi inquietanti sono iniziati da febbraio scorso con la casa incendiata in periferia di due pregiudicati di Latina implicati nello smercio di sostanze stupefacenti – Latina sembra essere ostaggio di questi continui rimpalli tra due fazioni: da una parte la banda delle Arlecchino, capitanata da due fratelli gemelli di origine rom, dall’altra i vecchi personaggi che da sempre si muovono negli interessi criminali della città.
La bomba di stanotte e le due incendiati sarebbero riconducibili – se il quadro sarà confermato – ad un’azione di risposta della banda delle Arlecchino, in quanto nel complesso popolare di Viale Nervi vivono diversi pregiudicati tra cui anche alcuni legati a Santucci e peraltro con un passato di un certo peso criminale, tanto da essere invischiati nella cosiddetta guerra criminale del 2010.
Nella giornata di ieri, peraltro, una maxi operazione dei Carabinieri aveva passato al setaccio proprio le mini vele di viale Nervi, arrivando a sequestrare un chilo di hashish, oltreché ad alcune denunce.
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Le indagini continuano, anche se la risposta da parte delle forze dell’ordine appare già matura, in considerazione delle tante tracce che questi criminali stanno lasciando dietro di loro. Qualcuno tra i residenti spiega di aver sentito prima bruciare qualcosa, dopodiché la forte esplosione che ha distrutto l’ingresso del condominio. Colpire due auto, probabilmente senza logica, dà la dimensione del fatto che questi attentati vogliono marcare il territorio. “Se ci toccate – sembrano dirsi tra le due fazioni – noi seminiamo il terrore nei vostri quartieri”.

