“PRESCRITTA, MA RESPONSABILE”, L’OPPOSIZIONE CHIEDE UNA PUNIZIONE PER LA COMANDANTE DELLA POLIZIA LOCALE

I consiglieri comunali d’opposizione, Evaristo Silvi, Aristide Proietti e Germana Silvi, chiedono l’apertura di procedimento disciplinare a carico dell’attuale Comandante della Polizia Locale del Comune di Cori, Lidia Cioeta.

La Comandante della Polizia Locale di Cori, come noto, è stata imputata in un procedimento penale dinanzi al Tribunale di Latina che si è risolto con la prescrizione. A sancirlo, lo scorso 5 giugno, è stato il giudice monocratico Roberta Brenda.

La vicenda risale al 2018 e ha riguardato la villa costruita in località Sant’Angelo, dove era prevista solo una falegnameria (l’immobile era stato sequestrato e ne era stata ordinata la demolizione). Il pm Giuseppe Miliano, che ha incentrato la sua inchiesta sull’ipotesi di lottizzazione abusiva, aveva ottenuto il rinvio a giudizio dell’architetto Vincenza Ballerini insieme all’avvocato Luigi Civitella, proprietario dell’immobile, al progettista e direttore dei lavori Alvaro Sciaretta, al titolare della ditta edile che ha eseguito i lavori, Massimiliano Altobelli, e a Lidia Cioeta, all’epoca agente della polizia locale. Ballerini e Sciarretta erano accusati, inoltre, di falso e l’architetto, insieme a Cioeta, anche di omessa denuncia di reato.

Il giudice ha dichiarato la prescrizione dei reati. Ora i consiglieri, come si evince da una richiesta inviata all’amministrazione corese, sostengono che il giudice, pur prescrivendo, “ha accertato la sussistenza dei reati ascritti in capo a tutti gli imputati, compresa l’allora Maresciallo della Polizia Locale di Cori, Lidia Cioeta”.

Ecco perché gli esponenti della minoranza chiedono l’apertura di un procedimento disciplinare (o l’integrazione qualora già aperto) a carico di Lidia Cioeta

Inoltre, i consiglieri, ritenendo che la progressione in deroga e l’attribuzione dell’Elevata Qualificazione attribuita alla Comandante non abbia tenuto conto degli atti del procedimento penale, chiedono la revisione della determinazione del 30 giugno scorso e la revoca del Decreto Sindacale n. 7/2025 del primo luglio.

Articolo precedente

ABC LATINA, L’ALLARME DI FIT CISL: “SULL’ORLO DEL BARATRO”

Ultime da Politica