Nei mesi scorsi a tutela del futuro del Porto commerciale di Gaeta grazie all’Onorevole Ilaria Fontana è stata presentata alla Camera dei Deputati un’interrogazione al Ministro dei Trasporti e delle Infrastrutture Salvini circa l’istanza di concessione trentennale richiesta dall’Interminal S.r.l e pubblicata sull’albo pretorio dell’AdSP.
Un progetto quello presentato dall’Interminal S.r.l che ci teniamo a ricordare renderebbe l’intero porto quasi esclusivamente nelle mani di un unico privato: opere di natura pubblica e collettiva di connessione infrastrutturale, come il nuovo ponte sul fosso di Arzano e una delle due nuove rampe di collegamento tra il Piazzale della Logistica e il nuovo Piazzale Regina Sofia, le quali rispondono a garantire la sicurezza e le esigenze logistiche di tutta l’utenza portuale, diventerebbero ad uso esclusivo dell’Interminal S.r.l.
Sarebbe, inoltre, prevista a favore del soggetto proponente persino la chiusura del ponte e delle rampe mediante l’apposizione di cancelli, seppur, come già ben specificato, si tratterebbe di un’azione che contrasterebbe con la funzione pubblica delle opere e con i principi che impongono l’accesso equo, trasparente e non discriminatorio alle infrastrutture portuali.
Dinanzi al silenzio per ora dimostrato dal Ministero dei Trasporti e delle Infrastrutture all’Interrogazione dell’Onorevole Fontana e al fatto inconfutabile che la società Interminal S.r.l con la scadenza dell’attuale concessione al 2033 non ha i requisiti validi per legge per la pubblicazione sull’albo pretorio ho deciso di scrivere, evidenziando tutte le criticità e le forzature giuridiche in atto, direttamente al Commissario Straordinario dell’AdSP Roberto Latrofa, fiducioso, magari, che la sua nomina possa invertire la rotta in controtendenza con l’ex Presidente Musolino, reo di aver dato il via al procedimento.
Ci attendiamo dei chiarimenti dettagliati sulla possibilità che l’istanza di concessione sia quantomeno riduscussa. Non vogliamo che il futuro del Porto commerciale di Gaeta diventi nei fatti definitivamente gestito da una sola impresa e siamo venuti a conoscenza di numerose segnalazioni che sono state rivolte al Sindaco Leccese sull’argomento, ma a cui ha preferito non concedere alcuna risposta.
E se da un lato la concorrenza sarebbe nei fatti soffocata con pesanti ricadute economiche e lavorative, soprattutto per le altre imprese che ad oggi operano nel porto, il progetto, con la realizzazione di un capannone talmente grande da saturare completamente le volumetrie previste dai piani vigenti determinerebbe, altresì, un’area 10 volte superiore alla media dei porti italiani e un’offesa per il paesaggio circostante da Vindicio all’ingresso di Gaeta. Il Movimento 5 Stelle continuerà a battersi con tutti gli strumenti possibili e nonostante il silenzio preoccupante delle Istituzioni a qualsiasi livello per garantire un presente e un futuro al Porto di Gaeta in nome della trasparenza, della concorrenza e del rispetto dell’Ambiente”.
Così, in una nota, Simone Avico (Movimento 5 Stelle Gaeta).