Il consigliere comunale di Ponza Danilo D’Amico ha presentato le sue dimissioni irrevocabili dopo l’arresto in flagranza
È una scelta dettata dalla strategia giudiziaria quella riferibile a Danilo D’Amico, il consigliere comunale di maggioranza, espulso dal sindaco Francesco Ambrosino in seguito all’arresto in flagranza eseguito ieri all’ora di pranza dai Carabinieri.
L’esponente di “Cambiamo il Vento”, vicino a Fratelli d’Italia, che lo scaricato immediatamente dopo aver saputo dell’arresto, ha rassegnato le sue dimissioni. Una decisione che potrebbe far venir meno la decisione della magistratura di Cassino di procedere alla misura cautelare dell’arresto. Non essendo più consigliere comunale, infatti, D’Amico non può di certo reiterare il reato.
Come noto, è contestato al consigliere comunale, che aveva la delega dei Lavori Pubblici, il reato di concussione. Le indagini sono coordinate dalla Procura di Cassino e sono in mano ai Carabinieri della Compagnia di Formia, diretti dal Maggiore Michele Pascale.
I militari della Stazione di Ponza e della Sezione Operativa hanno arrestato, in flagranza di reato, il 33enne D’Amico per aver chiesto ed ottenuto 5000 euro da un imprenditore romano al fine di fargli ottenere un futuro appalto di 50.000 euro e inerente al mantenimento del verde dell’isola di Ponza.
L’appalto consisteva nei lavori di pulizia dei sentieri dell’isola pontina. Un terremoto vero a Ponza, tanto che il sindaco Francesco Ambrosino ha dichiarato sui social la netta presa di distanza da D’Amico.
Il giovane esponente politico è stato bloccato dai Carabinieri davanti al bar sotto gli uffici comunali, proprio dopo aver ricevuto la mazzetta. I militari dell’Arma, consapevoli della richiesta di tangente, si erano organizzati proprio per coglierlo con le classiche “mani nella marmellata”. La richiesta di mazzetta sarebbe stata effettuata tramite un messaggio inviato da D’Amico alla ditta coinvolta. Un messaggio che evidentemente è stato captato dai Carabinieri, avvertiti dal titolare dell’impresa che aveva ricevuto la richiesta di pagamento da parte di D’Amico.
I militari dell’Arma hanno prontamente agito mentre D’Amico prendeva la mazzetta dalla mani del titolare della “Garden Nomentano” di Roma, la ditta capitolina che voleva occuparsi del verde sull’isola, per cui era competente, per delega del Sindaco, il consigliere comunale arrestato. L’impresa romana era stata esclusa dalla gara perché non aveva presentato, nei tempi e nelle modalità previsti, la propria domanda di partecipazione
D’Amico, assistito dall’avvocato Mario Romanzi, dopo essere stato portato in caserma, si trova agli arresti domiciliari in attesa dell’interrogatorio di convalida che avverrà lunedì prossimo davanti al giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Cassino, Domenico Di Croce.