PONTINI IN KENYA: DALL’INCHIESTA SULLA ONLUS A CIAVOLELLA. LE PAROLE DEI TRUFFATI

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Mariangela Beltrami e Roberto Ciavolella
Mariangela Beltrami e Roberto Ciavolella

“Le Iene” ritornano a parlare di Roberto Ciavolella, ex promoter di Latina, un tempo con Ubi Banca, protagonista di una serie di truffe ai danni di poveri risparmiatori pensionati e scappato via in Kenya da sette anni

Da Silvia Romano, la volontaria per conto della onlus Africa Milele rapita da Al-Shabaab in Kenya dal novembre 2018 al maggio 2020, a Roberto Ciavolella il passo è breve.

Silvia Romano
Silvia Romano

E a fare da collante tra due personaggi che non c’entrano niente tra di loro, è proprio la onlus Africa Milele, finita al centro delle polemiche poiché accusata di non aver il giusto know how per svolgere una corretta cooperazione. Una mancanza di esperienza e interlocuzione con la Farnesina (furono piuttosto eloquenti le parole del Ministro degli Esteri Di Maio al momento del rilascio della Romano) che, secondo i critici, sarebbero costate alla giovane italiana il rapimento, con tanto di misteri assorti come la denuncia per pedofilia che la volontaria avrebbe presentato prima di incappare nel gruppo terroristico musulmano.
Eppure, per Le Iene (e non solo, dal momento che ormai il caso è nazionale) ci sarebbe persino dell’altro, così almeno detta il filo degli episodi che sta seguendo Gaston Zama, il giornalista che sta conducendo l’inchiesta di approfondimento riguardo ad alcune presunte ombre su Africa Milele, il rapimento di Silvia Romano e i retroscena di Ciavolella, il quale prossimamente potrebbe ricevere la visita del giornalista come lui stesso ha lasciato intuire a chiusura del servizio.

Ma cosa c’entra l’ex promoter finanziario con l’organizzazione Africa Milele?

Africa Milele
Africa Milele

Tanto per cominciare, come noto, Roberto Ciavolella è il promoter finanziario pontino accusato, nel relativo processo, di essersi appropriato dei risparmi dei pensionati a cui custodiva i conti e consigliava dove investire i soldi, frutto, per molti di loro, di un’intera vita passata a lavorare. È così che il misterioso promoter latinense, che passava per essere un mago dei finanziamenti, benvoluto da tutti i suoi clienti che lo trattavano come un amico di famiglia, sarebbe riuscito ad accumulare cifre milionarie oltreché a evadere soldi al fisco per un valore di circa 2,5 milioni di euro.
Scappato in Kenya nel 2013, Ciavolella nel frattempo è stato radiato per decisione della Consob dall’Album dei Promotori Finanziari e accusato persino di bigamia.

Roberto Ciavolella
Roberto Ciavolella

Tuttavia, ad avvicinare un personaggio del genere al mondo delle onlus sarebbe la sua compagna, anche lei originaria di Latina, Mariangela Beltrami, che sui social si fa chiamare Tiziana Beltrami, la quale è co-indagata con Ciavolella per le truffe di cui ancora non è stata accertata la definitiva quantità ma per cui appare certa la prescrizione a sette anni dai fatti. Ne sono certi gli avvocati Cardarello e Mariani del Foro di Latina intervistati da Le Iene.

Insieme alla nuova compagna/moglie Beltrami, Ciavolella gestisce il noto ristorante a Malindi, in Kenya, denominato Karen Blixen molto frequentato anche da persone che da Latina si recano nel Paese africano. E sarebbe proprio lei ad avere rapporti con Lilian Sora, la Presidente della onlus Africa Milele, organizzazione che avrebbe ricevuto dal ristorante Karen Blixen aiuti come farmaci, abbigliamento per bambini e materiale ospedaliero.

Ristorante Karen Blixen a Malindi, Kenya
Ristorante Karen Blixen a Malindi, Kenya

Che di pontini in Kenya ce ne siano molti è noto. E che alcuni di loro non è che siano il non plus ultra della trasparenza lo è altrettanto. Uno su tutti, che avrebbe interessi nel Paese africano, è Antonio Fusco detto Zi’ Marcello accusato di favoreggiamento al Clan Di Silvio per aver soffiato le indagini della Squadra Mobile di Latina che poi hanno portato al processo Alba Pontina.

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Ma tornando alla vicenda di Silvia Romano, e soprattuto alla Onlus e ai Ciavolella, sarebbe escluso che l’ex promoter abbia ruoli nell’organizzazione così come la Beltrami, nonostante quest’ultima sia stata immortalata, almeno in un’immagine, con la Presidente Lilian Sora proprio presso Africa Milele.

Mariangela Beltrami alias Tiziana
Mariangela Beltrami alias Tiziana

Zama, il giornalista de Le Iene, ricostruisce, però, tanti contesti in cui il ristorante dei Ciavolella in Kenya sponsorizzava la onlus invitando a partecipare ad alcune iniziative combinate e alcune promozioni come la vendita di biglietti aerei.

Al di là degli aspetti penali ed etici di una vicenda intricata – ci sarebbe un supplemento d’indagine alla Procura di Latina su Ciavolella dopo l’ennesima denuncia per sottrazione di risparmi – ciò che si evince bene dal servizio de Le Iene è la disperazione, la rabbia e l’indignazione delle vittime. Come il racconto di una vedova che ha perso 50mila euro e che attribuisce la causa della morte del marito a Ciavolella (le sue condizioni si aggravarono con la scoperta di aver perso tutti i risparmi di una vita) e le dichiarazioni con la schiena dritta da parte del nipote di un anziano, ormai deceduto, truffato da Ciavolella per una cifra intorno ai 160mila euro. Ciavolella, secondo il nipote dell’anziano, gli avrebbe persino fatto firmare dei documenti – firme che si sono rivelate un modo per rubare i soldi dei clienti – quando questo era già ammalato di Parkinson. Sarebbe morto di lì a breve. “Non si è fermato davanti a niente” – ha detto di Ciavolella il nipote dell’uomo.

Immagine tratta dal servizio de Le Iene
Immagine tratta dal servizio de Le Iene

L’ex promoter avrebbe guidato, in qualche occasione, la mano dell’anziano, ormai tremolante, per firmare documenti propedeutici alla sua truffa.
Uno spaccato umiliante e nauseabondo che porta una vittima di truffa a dire che in assenza di giustizia (Ciavolella sarà prescritto) non rimangono che le maledizioni. Che, ne è sicura la vedova truffata, prima o poi arrivano anche fino in Kenya.

Intanto, gli avvocati imbastiscono la causa civile: non potendo ottenere giustizia in sede penale, proveranno la via del risarcimento chiedendolo alla banca in cui Ciavolella era dipendente.

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