PONTE DI BORGO SANTA MARIA, NASCE IL COMITATO DELLE PARTITE IVA

Dopo più di quaranta giorni di silenzi, negozi e attività di Borgo Santa Maria hanno deciso di unirsi per chiedere la riapertura del ponte. È nato così il Comitato “Salviamo Borgo Santa Maria”, che conta già l’adesione di oltre 100 partite IVA tra commercianti, artigiani, agricoltori, piccole e medie imprese e professionisti del territorio.

Il nuovo gruppo, votato all’unanimità, sarà guidato da Francesca Federici, scelta come presidente per rappresentare le esigenze di un Borgo che oggi vive una situazione di isolamento a causa della chiusura del ponte.

“Abbiamo già visto con i nostri occhi i tempi di chiusura di altri ponti nelle vicinanze – ha spiegato la presidente – ma Borgo Santa Maria non può restare isolato per mesi. Quel ponte è il cordone ombelicale che ci collega al capoluogo e la sopravvivenza delle attività, oltre che delle famiglie, dipende dalla sua riapertura al transito”.

Il Comitato, che si è già dotato di un Consiglio Direttivo formato da Alessandro Selicato, Ermanno Piccaro, Immacolata Riccio, Maria Giovanna Giannantonio, Alessia Crivellaro e Maurizio Cavaricci, ha messo in agenda i primi passi concreti, ossia un incontro con Astral per chiarire i tempi di un primo consolidamento che permetta di superare l’attuale isolamento.

Le indagini effettuate dall’azienda regionale infatti hanno mostrato che i pilastri del ponte non sono stati compromessi dall’incendio, ma che la riduzione della resistenza del calcestruzzo è legata all’usura del tempo. Una situazione che, secondo il Comitato, potrebbe consentire interventi rapidi e mirati.

A rafforzare la struttura organizzativa è stato nominato anche un portavoce: Gabriele Tullio, imprenditore del territorio con esperienza nel mondo delle imprese. “Sono felice di poter dare il mio contributo in questo momento difficile per il Borgo – ha dichiarato – non solo perché qui ha sede la mia azienda, ma soprattutto perché non possiamo permettere che questa parte bellissima del nostro territorio muoia nell’indifferenza generale”.

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