“Non è mai stata nostra ambizione essere una facile Cassandra prevedendo catastrofi nell’amministrazione dei conti pubblici ma, al contrario, ritenevamo e riteniamo sia nostro dovere lanciare l’allarme in merito alla pessima gestione del definanziamento fondi PNRR da parte del Governo con il rischio che in nostro Paese perda una grande occasione di ripresa a cui tali economie sono dedicate.
Mentre il partito della Premier Meloni, in perenne campagna elettorale, cerca di “buttare la palla in tribuna” attaccandoci ed etichettandoci con parole poco lusinghiere che respingiamo al mittente, omette di dare risposte nel merito di una spregiudicata operazione contabile priva di coperture e sbagliata sin dal concepimento.
Ma a noi importa poco del giudizio nei nostri riguardi di chi cerca solo alibi e scuse per un intero anno di immobilismo. Un anno di nulla! Ci interessa però, e molto, che nelle reattive e nervose esternazioni pubbliche il Presidente della Commissione Bilancio del Senato – Nicola Calandrini – ometta di riportare la “stoccata” della Banca d’Italia (non certo una cellula rivoluzionaria bolscevica) che purtroppo, e sottolineo purtroppo, ci dà ragione.
La memoria legittimamente preoccupata di Bankitalia del 12 settembre 2023 recita chiaramente:
“Il Governo intenderebbe realizzare ugualmente gli interventi eliminati, finanziandoli con risorse alternative attualmente non identificate nel dettaglio” (PAG 10).
“Nelle proposte di revisione (del PNRR) si esprime la volontà di realizzare comunque gli interventi eliminati dal Piano, destinandovi risorse nazionali non ancora tuttavia specificate. Dati i vincoli di finanza pubblica, ogni aumento di spesa o riduzione di entrata dovrà essere preceduto dall’identificazione di coperture strutturali certe e adeguate. Una rapida individuazione delle fonti di finanziamento per questi interventi è necessaria anche per fornire un quadro finanziario affidabile alle Amministrazioni già impegnate nella realizzazione di questi investimenti”. (PAG 12 e 13)
Ecco, dunque, la certificazione della spregiudicatezza di cui parliamo da giorni. Una assunzione di rischi a danno dei cittadini e del territorio che speriamo venga risolta al più presto. In ogni caso sarà a danno del bilancio dello Stato e del Sud Italia. Se utilizzeranno fondi statali li sottrarranno ad altre opere e servizi; se utilizzeranno i fondi FSC (Sviluppo e Coesione) li toglieranno al meridione. Un pasticcio incredibile che il partito della Premier non vuole ammettere ma, al contrario, il silenzio su questa polemica pubblica delle altre forze della maggioranza è molto, molto, eloquente.
Al di là del nostro giudizio, da partito responsabile quale siamo, auspichiamo in una seria e definitiva soluzione. Monitoreremo quotidianamente.
Così, in una nota, il Segretario Provinciale del Partito Democratico, Omar Sarubbo.