Piscina comunale, l’opposizione: “Mai chiesta la revoca del contratto. La replica della maggioranza tenta solo di spostare l’attenzione dai nodi che scottano”
“Sul pasticcio degli atti per la gestione della piscina comunale la maggioranza tira in ballo la risoluzione del contratto quale presunta richiesta avanzata dall’opposizione. Ma la verità è che non è stata chiesta alcuna revoca della convenzione, né in commissione, né nella successiva conferenza stampa”.
Lo mettono in chiaro i consiglieri comunali di Lbc, M5S, Pd e Per Latina 2032 intervenendo nel merito del comunicato diffuso dai capigruppo di centrodestra a difesa del PEF e dell’addendum, approvati giovedì scorso in seduta congiunta Bilancio e Sport.
“La replica della maggioranza – sottolineano le forze di opposizione – non è altro che un debole e grottesco tentativo di distrarre dai termini reali della questione, gettando fumo negli occhi delle cittadine e cittadini di Latina. La verità è che si vuole spostare l’attenzione dalla solita manovra messa in atto per avvantaggiare il concessionario. Perché gli atti predisposti e poi approvati – ribadiscono i consiglieri – sono sbilanciati a favore del privato e a danno dell’Ente e della collettività. Di fatto, Nuoto 2000 mantiene un monopolio nella gestione di un bene pubblico che penalizza le associazioni sportive senza scopo di lucro rispetto alla fruizione dell’impianto”.
“Nessuno ha chiesto di stracciare tutto, come sostiene la maggioranza. In sede di commissione – spiegano i consiglieri – sono state rilevate una serie di criticità che avrebbero meritato un approfondimento e di rimandare la votazione, soprattutto considerati i diversi contenziosi cui ha dato luogo la gestione passata. Invece i commissari di maggioranza, per più di sei ore, sono rimasti sordi a qualsiasi proposta giunta dai colleghi di opposizione, col pretesto di dover riaprire al più presto la struttura. Posto che la restituzione dell’impianto alla città è urgente e sta a cuore a tutti indistintamente, pretendiamo trasparenza e rispetto per la comunità. La piscina comunale è un bene pubblico e la sua gestione deve rispecchiare le esigenze dei cittadini, delle associazioni e delle fasce più fragili, non favorire il profitto di pochi”.