“Le recenti polemiche sorte attorno all’articolo 9 del regolamento della piscina comunale rappresentano un tentativo di distogliere l’attenzione da una realtà più evidente: l’assenza di un regolamento negli anni, in particolare nei sette anni del mandato Coletta, amministrazione che non è mai riuscita a portare il tema nelle sedi opportune.
La questione di genere, sollevata oggi con toni strumentali, appare come un pretesto per coprire il mancato operato passato. È evidente che il dibattito attuale non nasce da una reale volontà di affrontare il tema della parità di genere, ma piuttosto come parte di una battaglia politica mirata a delegittimare il lavoro in corso di questa amministrazione, che invece ha agito concretamente per dotare la piscina comunale di un regolamento ma soprattutto per riaprire la struttura quanto prima.
Già durante le discussioni in commissione, erano state riconosciute alcune criticità nel testo, evidenziate non solo dalla minoranza, ma anche da altri consiglieri.
Di fronte alla necessità di garantire la tempestiva riapertura della piscina per rispondere alle richieste della cittadinanza, si è scelto di approvare il regolamento in commissione, con l’impegno di intervenire con strumenti correttivi in consiglio comunale per affinare il documento,vista l’intensa programmazione consiliare. La volontà di correggere e condividere il testo con tutte le forze politiche era stata infatti chiaramente dichiarata proprio per assicurare un documento inclusivo e in linea con i principi di parità e meritocrazia.
Va inoltre sottolineato che il criterio meritocratico previsto si ispira alle linee guida della Federazione Italiana Nuoto e degli enti di promozione sportiva riconosciuti dal CONI. Non è mai stato concepito per generare disparità, bensì per valorizzare competenze e professionalità.
Questa amministrazione sta lavorando per la riapertura della piscina, superando ambiguità e costruendo un percorso trasparente. È tempo
che l’opposizione metta da parte strumentalizzazioni ideologiche e contribuisca senza pretesto alcuno a svolgere con onestà e lealtà il proprio ruolo”.
Così in una nota le consigliere di maggioranza del Comune di Latina.