PISCINA COMUNALE A LATINA, LA POSIZIONE DELLE SOCIETÀ

“Le Asd, Antares Pallanuoto, Hyperion LT, Latina Nuoto e Latina Aquatem premettono che hanno a cuore la riapertura della piscina ex Open di Latina; vi e’ però da parte di tutte le scriventi Associazioni Sportive la volontà di chiedere una riapertura normata da regole certe di assegnazione di spazi acqua e tariffe calmierate e di una tutela garantita a favore dei cittadini, dei consumatori e di tutti i propri tesserati. Non accettiamo, affermano congiuntamente le ASD in questione, una riapertura e regolamentazione sbilanciata con tutta una serie di benefit e privilegi a favore del Concessionario e a discapito delle altre ASD e dello stesso Comune.

“Si vuole tornare finalmente a regime in piscina comunale con le giuste regole, afferma il Presidente dell’Antares Nuoto e Pallanuoto Bruno Davoli, dato che da ben 5 ANNI aspettiamo e chiediamo di tornare ad allenarci a pieno regime e con dignità’ negli impianti Comunali. È bene ricordare continua il massimo dirigente dell’Antares che in tale periodo vi sono stati impedimenti quali primi l’emergenza COVID 2020 e 2021 e poi soprattutto limitazioni parziali e ai minimi storici di spazi acqua concessi dal gestore. Addirittura abbiamo avuto l’impossibilità di ottenere spazi dallo stesso Concessionario nel 2022/23. Spazi che però vennero dati ad altre ASD, di fatto creando danno e depauperamento del nostro patrimonio sportivo. Infine purtroppo, a causa del rischio crollo struttura, anche nell’ultimo anno siamo stati fuori, pure se per giusta Ordinanza dell’Amministrazione, in attesa dei lavori di Nuoto 2000 e Comune per rendere agibile con la copertura pressostatica e gli spogliatoi la vasca scoperta”.

“Regole certe per tutti, gestore compreso e non escluso dalle regolamentazioni, prosegue il Presidente della Latina Aquateam Giorgio De Angelis, ma questo non è stato fatto. Negli anni abbiamo chiesto sempre spazi al concessionario della piscina ma ci venivano concessi orari impossibili per esempio alle 22 di notte a costi alti”. “Se passa questa delibera saremo messi ancora peggio, continua De Angelis, con atleti di interesse Nazionale privati di un bene pubblico, con costi insostenibili e la beffa di un PEF dove è inserita nei costi la voce dell’utenza acqua, quando sappiamo che è stato realizzato un pozzo. A budget ci sono 61.000 € all’anno che il gestore non dovrà pagare ma che peseranno sulle società con l’applicazione di tariffe sproporzionata e fuori mercato. Oltretutto incrociando le tabelle dei nuovi orari e degli spazi giornalieri la piscina risulterebbe in alcune fasce completamente vuote e quindi si potrebbero aggiungere tranquillamente altre disponibilità per le ASD/SSD.”

“Orari consoni alle fascie d’età dei giovani. Non si possono relegare ragazzi dai 9 ai 16 anni ad allenarsi o alle 7 di mattina, prima della scuola, o alle 21:00 di sera. Tale destinazione di fasce orarie non risultano e non esistono dal planning fornito dal gestore. Ci devono essere poi le gratuita’ anche per le fasce deboli e le ASD dei diversamente abili. Come è possibile che nel PEF di gestione degli impianti natatori siano poi inseriti i costi che il Concessionario deve sostenere per la sua sezione sportiva agonistica come l’abbigliamento sportivo, pasti e trasferte atleti e dirigenti, spese per viaggi, è vergognoso.”, rivendica con forza il Presidente della ASD Hyperion Paola Cecconi.

Le fa eco il Presidente del Latina Nuoto Lorenzo Davoli: “Tutte le Associazioni sportive natatorie terze hanno sollevato molteplici criticità al nuovo PEF e Addendum e non vedono l’ora che l’impianto riapra per i cittadini e per il personale che lavora nella struttura. L’impianto deve nuovamente diventare operativo per consentire ai dipendenti tutti della struttura di ritornare al lavoro a pieno regime, senza dover andare in giro a lavorare in altre piscine o a ricorrere ad ammortizzatori sociali, indennità o CIGS. Ma la riapertura chiediamo con forza a tutti i Consiglieri, di maggioranza ed opposizione, va fatta alle giuste condizioni. Ci sono storture che meritano la modifica di questa delibera. Tra l’altro nel PEF mancano anche migliaia di euro all’anno per i ricavi delle tessere e dei crediti necessari al funzionamento di phon e docce temporizzate. Per questo chiediamo di abbassare almeno del 50% 60 % i canoni d’affitto chiesti per gli allenamenti e le competizioni. Anche perché a noi è successo di dover rinunciare in queste condizioni anche alla Serie B femminile di Pallanuoto”.

Le Associazioni sportive chiedono un miglioramento dei criteri meritocratici previsti nel nuovo regolamento, che, come fatto dall’Amministrazione per l’assegnazione delle palestre scolastiche, tengano conto anche dell’anzianità federale, della pluriennale militanza ed impegno nel civico e nel sociale e quindi di riconoscere quanto lavoro e dedizione ogni società abbia profuso negli anni per i giovani della città.

Chiediamo tariffe che non siano fuori mercato per allenamenti e competizioni/manifestazioni. Ci sono impianti, Comunali, Federali ma anche privati in Italia che fanno pagare fino anche alla metà di ciò che viene proposto nel PEF e nel regolamento dal gestore. Le tariffe del Concessionario sono autoreferenziali e si discostano del doppio da quelle presentate dalle ASD in commissione consiliare e portate in visione nell’ultimo anno e mezzo all’Assessore allo Sport Andrea Chiarato, e alla Dirigente al Patrimonio Alessandra Pacifico. Anche nelle Commissioni congiunte Sport e Bilancio, le ASD per voce dell’Antares hanno fatto inserire agli atti le tariffe relative agli Impianti Comunali di Cagliari, Prato, Trapani e dei Centri Federali Fin di Foro Italico ed Ostia ed anche di Anzio. Tariffe tutte più basse di quelle chieste dal gestore.

Si chiede inoltre che anche il Concessionario sia vincolato a tutte queste regole poiché non e’ trasparente che gli venga consentito su un bene pubblico di fare quello che vuole con spazi “nascosti” e ad esclusivo utilizzo solo delle proprie squadre agonistiche, a discapito delle altre ASD e dei cittadini e consumatori. Quando si sono evidenziati orari con la piscina vuota è arrivata addirittura la risposta dell’Assessore allo sport che tali orari sono destinati alle pulizie. Le nostre società non possono accettare né credere ad una simile affermazione, esigono trasparenza

Noi ASD tutte, restando cosi la situazione, se approvata questa proposta di delibera dal Consiglio Comunale, senza una modifica di questo regolamento ed addendum, continueremo ad essere trattati da emarginati dallo Sport a Latina, ghettizzati e costretti a emigrare definitivamente ad Anzio, Sermoneta, Aprilia o a scomparire del tutto.

Il Pef e il regolamento con le tariffe e l’assegnazione di spazi vanno subito modificati. Questi punti sono fondamentali per le ASD utilizzatrici degli impianti natatori, RICORDIAMO COMUNALI. Non si può autorizzare un monopolio degli sport natatori agonistici a Latina e il totale sbilanciamento e squilibrio a favore del Gestore in danno anche della comunità’.

Come associazioni sportive abbiamo l’appoggio del Codacons a tutela dei consumatori, ed abbiamo fatto redarre una perizia da uno studio commercialista che evidenzia come siano inseriti nel nuovo PEF più di 200.000 € annuali ingiustificati tra costi e ricavi che possono, anzi devono, essere utilizzati per ridurre di almeno il 50% / 60% le tariffe di ASD/SSD.

“Di colpo, continua Bruno Davoli, per quanto ci riguarda con questo cazzotto da KO verrebbero cancellati 48 anni di attività della famiglia Davoli e dell’Antares NT e PN a Latina”

Tutti sono stati responsabili di queste discriminazioni sportive, in primis la Maggioranza di centro destra che 18 anni fa creo’ questo vulnus, in seguito il centro sinistra non e’ intervenuto per limitare i danni, nonostante la separazione delle utenze ed i fondi PNRR intercettati per la rigenerazione degli impianti natatori, ed ora siamo arrivati all’attuale Amministrazione di centro-destra.A quest’ultima ci siamo rivolti e riponevano fiducia, proseguono i Presidenti. A tutti i componenti del Consiglio Comunale chiediamo di aiutare noi ASD terze e di non lasciarci alla mercè di un regolamento e di condizioni capestro, che se votate certificherebbero l’approvazione di iniquità evidenti sui criteri meritocratici incompleti per l’assegnazione spazi, mancanza di altre disponibilità di corsie e fasce orarie e tariffe fuori mercato.

Noi associazioni sportive non chiediamo la luna ma avere il diritto allo sport per tutti!

Per quanto riguarda le manifestazioni sportive tra l’altro si dovranno disputare per Legge a porte chiuse con il pallone pressostatico. Non servira’ a nulla mettere striscioni di sponsor perché non li vedrà nessuno e perché non esiste nemmeno un capitolo a tal proposito che lo regolamenti. Poi ci sarà il limite massimo di 50 persone all’interno e eventuali partite e allenamenti quando si faranno saranno su affitti di prezzi abnormi per essere Piscine pubbliche, che nemmeno applicano impianti privati con simili caratteristiche sul territorio.

Il comune deve tenere conto delle realtà locali che invece si prodigano da anni per lo sport e per il sociale a Latina senza scopo di lucro. Chiedevamo e chiediamo ancora pochi giorni di tempo per revisionare tutte le criticità elencate e tutelare le minoranze, le fasce deboli, i disabili e tutte le asd /ssd che hanno il diritto di praticare lo sport a Latina.

“Nulla e stato fatto per tutelare noi società, afferma il Presidente della Polisportiva Hyperion dei diversamente abili, Paola Cecconi, per le associazioni come la nostra si passa, dalla convenzione di gratuita’ dell’ex Assessore Fabrizio Cirilli, a pagare 5 Euro a persona o 20 euro a corsia”.

“Anche i cittadini pagheranno di più in proporzione ai corsi Nuoto dei privati, fa eco Giorgio De Angelis della Aquateam. Questo consiglio comunale ci dimostri all’unisono che ha a cuore l’interesse di tutti, di chi ha fatto e vuole continuare a fare la Storia degli Sport Natatori a Latina e di chi fa attività sportiva e sociale”.

Tutte queste modifiche, documenti, nuovo PEF e Regolamento ed addendum tutelera’ solo il gestore per recuperare il debito, comunque acclarato dalle sentenze dei Tribunali, di 804.000 Euro a favore del Comune ed estendere il tutto, come il residuo mutuo dell’ICS fino al 2037.

I presidenti delle Asd, sono compatti nel dichiarare che non vi sarà nessuna tutela per loro, se non per il Gestore con ulteriori privilegi per la sua sostenibilità. Non importa nulla degli altri l’importante e’ non perdere i soldi del credito pregresso che il Comune avanza dal Concessionario, fare spalmare il restante mutuo del credito sportivo e riaprire. Ma il tutto con un regolamento e dei canoni squilibrati e carissimi che il Concessionario ci applicherà.

Ricordiamo quindi come in premessa che il nostro scopo non è sollevare questioni per fare revocare il contratto di concessione o portare alla chiusura della piscina comunale ma di perfezionare e correggere tutte le criticità rilevate circa l’utilizzo degli impianti di via dei mille, con scelte giuste, dignitose e serie non con paliativi o elemosine.

In caso contrario se non venissero accolte le nostre istanze, ci tuteleremo con il Codacons e nelle sedi opportune”.

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