PISCINA COMUNALE A LATINA, BONO (M5S) INTERROGA IL COMMISSARIO: “BUSINESS SENZA RISCHIO DI IMPRESA”

Gianluca-Bono
Gianluca Bono

L’ex consigliere comunale del Movimento Cinque Stelle di Latina Gianluca Bono interviene sulle ultime vicende che hanno coinvolto la piscina comunale. L’esponente pentastellato fu il promotore di una interrogazione parlamentare presentata nel 2013 che metteva in discussione l’affidamento al privato Nuoto 2000 e le mancanze del Comune di Latina, all’epoca amministrato dalla Giunta Di Giorgi

“Perplessità e sconcerto in merito alla notizia di cronaca, diffusa lo scorso 17 novembre dal sito informativo “Latina Tu”, – spiega Bono – dove si riporta che l’amministrazione comunale sarà costretta ad accantonare, prudenzialmente sul Fondo Rischi Garanzie Fidejussorie l’importo di 666.664 euro relativo al debito residuale (al 31 dicembre 2022) del mutuo concesso dall’Istituto per il Credito Sportivo alla Società Nuoto 2000, attuale concessionario delle piscine comunali. Quanto precede a seguito della segnalazione, da parte del citato Istituto, di insoluti della Nuoto 2000 al quale, tuttavia, l’amministrazione Zaccheo (quando assessore allo Sport era l’ex sindaco Giovanni Di Giorgi), tramite delibera di Giunta del maggio 2007, aveva concesso una fidejussione solidale a favore del Credito Sportivo. In sintesi il Comune di Latina, ovvero i cittadini, sarebbe dovuto intervenire economicamente qualora il privato non fosse riuscito ad onorare il proprio debito.

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“Di ieri, invece, la notizia diffusa da “Latina Oggi” – prosegue Bono – secondo la quale il Tribunale di Latina, a conclusione della causa civile tra Comune e Nuoto 2000, ha definito «nulle» le clausole che legano la nota società sportiva all’Ente di Piazza del Popolo. Dunque è stata respinta la richiesta di decreto ingiuntivo avanzata dalla Nuoto 2000 nei confronti dell’Amministrazione per presunti crediti frutto di clausole valutate dal Tribunale palesemente sbilanciate a favore del concessionario privato. Parliamo dell’applicazione del famigerato articolo 7 della concessione, ovvero quello che poneva a carico del Comune di Latina un contributo per le persone di fasce sociali fragili che avessero frequentato l’impianto natatorio. Un contributo che avrebbe richiesto comunque dei riscontri tangibili da parte dell’Amministrazione che, tuttavia, non ci sono mai stati e che perciò non potevano intendersi automatici così come, invece, asseriva il privato che è stato smentito dal Tribunale che lo ha definito: “un regalo a carico dell’ente pubblico, ingiustificato e per tale ragione dichiarato nullo”.

Ma non basta, poiché, nella medesima notizia è stato ricordato che «dal 2009 ad oggi le utenze dei servizi essenziali (luce, acqua, gas) sono state pagate dal Comune, con parziali rimborsi della società concessionaria, in attesa che fosse completata la divisione dei contatori, che ancora adesso non è giunta a compimento”.

“È bene ricordare – incalza l’ex consigliere comunale – che proprio la questione delle utenze portò il M5S Latina, nel settembre del 2013, a depositare un esposto alla Corte dei Conti. Esposto che, successivamente, fu tradotto in un’interrogazione parlamentare, sempre M5S, che stimolò la Procura di Latina ad avviare delle indagini le quali, nel novembre 2016, si conclusero con l’operazione “OLIMPIA” che, ancora oggi, sta seguendo il suo iter giudiziario presso il Tribunale di Latina.

A tutto ciò aggiungiamo le diverse criticità, sia nella gestione dell’impianto natatorio comunale sia nel contratto di concessione del 2006, elencate in una interrogazione da me depositata il 20 dicembre 2021 (prot. 203474) e rimasta senza risposta. Un’interpellanza che evidenziava delle problematiche oggettive (compresa quella del citato articolo 7) e che tra le varie domande poneva quella più importante, ovvero: «se, tenuto conto del prioritario pubblico interesse era mai stata valutata la possibilità di esercitare la “decadenza della concessione”, come previsto dall’articolo 11 del contratto di concessione”.

“Rinnovo – conclude Bono – la medesima domanda al Commissario Prefettizio e chiedo, inoltre, se non vi siano dei profili d’illegittimità amministrativa nella concessione di una fidejussione a garanzia di un mutuo erogato ad un privato. Ai cittadini di Latina, invece, rimarrà la domanda più scontata, ovvero: “non è fin troppo facile per un privato fare business con una struttura sportiva pubblica senza, tuttavia, avere alcun rischio d’impresa?”.

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