PILLOLA ABORTIVA ANCHE NEI CONSULTORI: IL LAZIO DICE SÍ

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Via libera nel Lazio alla pillola RU486 per l’interruzione volontaria di gravidanza anche negli ambulatori e nei consultori

La Giunta regionale, con l’ausilio di una commissione tecnica di esperti in ambito sanitario, ha approvato il provvedimento che recepisce le linee guida nazionali e dell’Oms. Nei mesi scorsi, a causa della pandemia, in molti hanno denunciato le difficoltà di accesso al trattamento farmacologico.

Colmiamo un ritardo, la nostra non è una fuga in avanti – dichiara Marta Bonafoni, capogruppo della lista civica Zingaretti, che ha seguito l’iter della provvedimento – La scelta nasce dall’esigenza di allineamento alle prescrizioni medico-scientifiche internazionali. Le aziende sanitarie dovranno stilare un elenco di ambulatori e consultori con requisiti idonei alla somministrazione in sicurezza in rete con gli ospedali“.

La giunta Zingaretti si conforma alle nuove linee guida 
emanate dal ministero della Salute ad agosto del 2020 in merito all’interruzione volontaria di gravidanza (Igv) con metodo farmacologico, la cosiddetta pillola RU 486. 

Critiche dall’opposizione di destra. “La Regione non fa un passo avanti, ma ne compie due indietro” – ha detto il consigliere regionale di Fratelli d’Italia, Chiara Colosimo.

“Scellerate, secondo Colosimo, le proposte di Speranza “sulla somministrazione della pillola abortiva Ru486 anche nei consultori e negli ambulatori“.
E ancora: “Una pericolosa banalizzazione dell’aborto. È una scelta ideologica che contrasta il dettato della legge 194. E non garantisce più diritti alle donne, ma le espone maggiormente ai rischi dell’aborto farmacologico“.

È “vergognoso – conclude il consigliere regionale – che si tenti di vendere questa decisione come una conquista chiedendo a ministero, Regione e Istituzioni in generale tutte le iniziative possibile per sostenere la famiglia; la natalità; la vita nascente“.

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