PICCHIATO DAI GENITORI PERCHÈ GAY, MA IN AULA RITIRA LA DENUNCIA

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Picchiato e maltrattato perché omosessuale: in aula la giovane vittima ritratta tutto e ritira la querela. Processo rinviato ad aprile 

È stato ascoltato davanti al giudice monocratico del Tribunale di Latina, Clara Trapuzzano, un giovane di 19 anni che oggi, 18 settembre, ha ritrattato praticamente tutto ciò che aveva sostenuto in sede di denuncia.

Per ciò che aveva sostenuto, il padre e la madre, 55 e 51 anni, di origine rumena, si trovano imputati per maltrattamenti nei confronti del figlio, proprio per aver messo in pratica violenze psicologiche e fisiche dopo aver scoperto la sua omosessualità.

La denuncia del ragazzo fu sporta quando quest’ultimo aveva 15 anni per fatti che risalirebbero tra il 2018 e il 2019. Dopo aver capito che il figlio era omosessuale, i genitori lo avrebbero spinto a sopprimere la sua natura, fino a picchiarlo e persino a prenderlo a cinghiate.

Nel capo d’imputazione, per una inchiesta svolta dal Pm Antonio Sgarrella, si leggeva che “i genitori venuti a conoscenza dell’omosessualità del proprio figlio e non tollerandola lo hanno indotto a desistere dal suo orientamento sessuale e al suo rifiuto anche in altre occasioni, lo hanno percosso”.

Il giovane, che viveva con la famiglia vicino Latina, aveva trovato il coraggio di denunciare tutto. “Con una pluralità di azioni vessatorie, morali e fisiche – si leggeva sempre nelle accuse – hanno maltrattato il figlio ponendo in essere una condotta abituale con più azioni che se realizzate in momenti successivi, sono risultate collegate da un nesso di abitualità. L’unica intenzione era quella di ledere l’integrità morale e fisica del ragazzo da rendere impossibile la convivenza”.

Ora, però, tutto il quadro è cambiato. Il ragazzo, oggi quasi ventenne, ha praticamente negato tutto spiegando che non era vero niente e che i genitori non l’hanno picchiato per la sua omosessualità; inoltre, ha aggiunto che all’epoca si sentiva plagiato da alcuni conoscenti e pensava di essere omosessuale.

Al che il giudice Trapuzzano ha chiesto al ragazzo se intendesse ritirare la querela sporta e ha ricevuto una risposta affermativa. Successivamente, il giudice ha chiesto ai genitori se accettassero il ritiro della denuncia, come prevede la legge, e i due genitori, presenti in aula come imputati, hanno accettato.

Il processo, che si è incanalato diversamente da come poteva essere previsto, è stato aggiornato ad aprile. Chiaramente questa udienza imprimerà un esito diverso, tanto più che genitori e figlio sono andati via dal Tribunale di Latina insieme.

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