PICCHIATA E VIOLENTATA DAL COMPAGNO: “L’HA SPORTA SUL BALCONE, MINACCIANDOLA DI MORTE”. ARRIVA LA CONDANNA

fondi, maltrattamenti in famiglia

Maltrattamenti in famiglia e violenza sessuale nei confronti della propria compagna: condannato 35enne di Priverno

Il giudice per l’udienza preliminare del Tribunale di Latina, Barbara Cortegiano, ha condannato alla pena di 5 anni e 10 mesi di reclusione un 35enne di Priverno, P.V. (le sue iniziali), assistito dall’avvocato Emanuele Farelli. L’uomo era accusato di maltrattamenti e violenza sessuali ai danni della compagna di 29 anni. Il pubblico ministero Giuseppe Milano aveva chiesto una pena a 8 anni di reclusione.

Una storia tremenda culminata nell’arresto dell’uomo, oggi libero, a luglio 2023. Secondo il sostituto procuratore di Latina, Giorgia Orlando, che ha coordnato l’indagine, l’imputato aveva preso di mira la sua compagna convivente denigrandola per il suo aspetto fisico, minacciandola di morta e definendola in più occasione con epiteti quali “Puttana, merda, zoccola”. Comportamenti che sono arrivati al punto di condizionare la libertà della donna, tanto da indurla a lasciare il suo lavoro, a non uscire con le amiche, fino a che il trentenne non le ha sottratto il cellulare, chiudendola nella stanza o aprendo la porta della camera per picchiarla.

Pugni sul volto, seno e schiena, con calci che arrivavano alle gambe e sull’addome per gelosia. Secondo l’uomo, la compagna aveva degli amanti: “Puttana, fai schifo, sei una merda, vai a fare i bocchini”.

In un’altra occasione, durante una festa con gli amici, la donna è stata percossa davanti a tutti e morsa alla guancia. In altro contesto, il 35enne le ha stretto le mani al collo fino a farle perdere i sensi; successivamente, la donna fu trascinata per terra, poi poi essere sporta sul balcone e minacciata di buttarla nel vuoto. In quel frangente, il 35enne si limitò a batterle la testa sulla ringhiera.

Una sera, invece, l’uomo, dopo aver consumato droga con un amico, la picchiò con calci e pugni, infierendo sul suo corpo anche quando era a terra e priva di sensi. Un pestaggio che, nel giugno 2023, è costato alla donna un ricovero all’ospedale con una prognosi di 30 giorni.

A corredo dei pestaggi e delle umiliazioni, anche una violenza sessuale. La donna fu costretto a un rapporto sessuale, contro la sua volontà.

Oggi, a distanza di un anno e mezzo, la condanna a quasi sei anni, con il risarcimento nei confronti della vittima calcolato in 10mila euro.

Articolo precedente

DUPLICE FEMMINICIDIO, PARLA SODANO: “HO PRESO LA PISTOLA PER SUICIDARMI DAVANTI A DESIRÈE”. IN UNA CHAT: “PSYCHO È IL MIO VERO NOME”

Articolo successivo

ABUSI E CALUNNIE A VENTOTENE: L’INCHIESTA SULL’EX SINDACO FERMA, AD ESSERE ACCUSATO È CHI ACCUSAVA

Ultime da Giudiziaria