“Le mani sulla città”, l’intervento del Partito Democratico di Gaeta sulla vicenda giudiziaria del Piazzale ex Stazione
Apprendiamo dai giornali che la”vicenda giudiziaria” del piazzale ex stazione di Gaeta per molti degli imputati è terminata. Nessuna assoluzione, nessun colpevole. Reati per lo più prescritti o in via di prescrizione, e, abrogazione del reato di abuso d’ufficio (altro regalo all’Italia della Meloni).
Se gli imputati tirano probabilmente un sospiro di sollievo, Gaeta e la sua gente che fa? Il Sindaco oltre le battute da bar (con tutto il rispetto per il bar) fatte durante l’ultimo consiglio non ha detto altro e non ha mai fatto altro. D’altronde il disinteresse per questa vicenda del sindaco e della sua giunta si è palesato con la scelta di non costituirsi parte civile nel giudizio penale e ancora prima con la “disattenzione e distrazione” nell’approvazione delle delibere del 2019 oggetto anche del predetto giudizio penale. Noi a tutto ciò non siamo indifferenti.
Non lo siamo mai stati, i Consiglieri del PD hanno più volte richiesto a quest’amministrazione di avviare iter procedimentale e giuridico per acquisire concretamente al patrimonio comunale quest’area così fondamentale per Gaeta, i suoi residenti, le sue attività commerciali e i turisti. Pensiamo alla disastrata viabilità, alla mancanza di vie di fuga in caso di calamità. Allo stato dei fatti manca anche la viabilità pedonale. Basti pensare che prima in quest’area si facevano manifestazioni e mercati. Si poteva liberamente parcheggiare facilitando anche i visitatori e il commercio.
Pertanto chiediamo nell’interesse della città intera di acquisire al patrimonio dell’ente un area nevralgica e fondamentale per le sorti del paese e dei suoi cittadini”.
Così, in una nota, il Partito Democratico di Gaeta.
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A intervenire anche l’associazione “La Piazza” e il Gruppo Territoriale Movimento 5 Stelle Sud Pontino – Sezione di Gaeta. “Prima e affinché non cali il silenzio sulla vicenda dell’ex “piazzale della stazione”, tra le più offensive degli ultimi anni per la Città, intendiamo dire la nostra: La Città ha perso un’altra volta! La vicenda giudiziaria legata al “piazzale” nei giorni scorsi ha avuto l’epilogo prevedibile se non altro per i tempi lunghi della giustizia.
Tuttavia c’è qualcuno che ha esultato ritenendo che la pronuncia del Tribunale di Cassino è da intendersi una sentenza assolutoria per tutti gli imputati che a vario titolo sono stati i soggetti del processo. La verità che qualcuno vuole nascondere é che nessuno di quegli imputati è stato assolto. Tutti hanno beneficiato della intervenuta prescrizione dei reati a loro ascritti e dell’abolizione del reato di abuso di ufficio.
La prescrizione non è assoluzione! Rimangono intatti i giudizi negativi sia politici che morali su tutti coloro che si sono macchiati dei reati a loro contestati e per i quali il giudice dell’udienza preliminare li rinvio a giudizio. Ciò significa che i fatti all’epoca contestati non sono stati cancellati da nessuna sentenza. La prescrizione è solo il fallimento della giustizia.
Dagli ex imputati la Città si sarebbe attesa un sussulto di dignità dimostrando di rinunciare alla prescrizione per difendersi davanti al tribunale e dimostrare la loro completa estraneità ai fatti. Per gli interessi della città il problema non è risolto e il nostro impegno per ricondurre il piazzale della ferrovia all’uso pubblico, come è sempre stato, non muterà”.