Fratelli d’Italia e Latina nel Cuore, Piano del Commercio: “Dall’amministrazione Coletta un modus operandi torbido, il Presidente Ranieri costretto ad interrompere i lavori della Commissione Urbanistica. I Consiglieri Comunali hanno diritto di conoscere un atto importante come il Piano del Commercio”
“Abbiamo assistito ad un triste spettacolo, nell’ultima Commissione Urbanistica presieduta dal Consigliere Emilio Ranieri. In primo luogo, abbiamo ritenuto di evidenziare lo sgarbo istituzionale compiuto dal Presidente Ranieri. Era stata convocata una Commissione congiunta Urbanistica ed Attività Produttive, ma quando il Presidente Mario Faticoni si è reso conto che non ci avrebbero consentito di avere gli atti del Piano del Commercio, ha ritenuto di sconvocarla. Il Presidente Ranieri, invece, ha deciso di convocare la sola Commissione Urbanistica trattando, come unico punto all’ordine del giorno, proprio il Piano del Commercio.
È un modus operandi, quello di Lbc, molto distante dalla retorica dell’amministrazione come “casa di vetro”. La casa, invero, appare di non facile accesso per i non ortodossi al rito ellebiccino. Si pretendeva – come già detto egregiamente dal collega Faticoni – che un tecnico senza alcun rapporto di lavoro con l’Ente ci illustrasse il Piano del Commercio, peraltro con uno streaming difettoso e con un proiettore che rimandava le immagini sulla parete! Un’organizzazione che non fa onore ad una grande città come la nostra e che soprattutto mortifica e svilisce il nostro ruolo di Consiglieri Comunali.
Il Presidente Ranieri, preso atto del l’impossibilità di proseguire nei lavori, è stato costretto ad interrompere i lavori della Commissione. Ci chiediamo perché, se è vero ciò che ha riferito il funzionario dell’ufficio urbanistica in Commissione, vale a dire che esiste una pennetta con i documenti relativi al Piano, questi non ci siano stati consegnati.
Nei giorni scorsi è stata convocata una riunione di maggioranza, alla presenza degli Assessori e dei Dirigenti, dove è stato illustrato il Piano del Commercio. Perché escludere i Consiglieri di opposizione, impedendoci di esercitare il nostro ruolo di indirizzo e di controllo? Si ha l’impressione che esistano due binari, all’interno dell’Amministrazione Coletta: quello di serie A per gli amici, dove vi è la massima condivisione ed informazione rispetto a ciò che riguarda la vita del Comune ed uno di serie B per tutti gli altri, i quali non devono vedere sentire conoscere.
È finito il tempo della concertazione con l’opposizione, con gli ordini professionali, con le categorie, con la città nel suo complesso. A “Quelli di adesso”, evidentemente, è sufficiente curare il proprio orticello. Ricordiamo quando, nel corso della presentazione delle linee programmatiche, Coletta fece appello alla collaborazione fra tutte le forze politiche. Ci chiediamo se fosse questo il modello che aveva in mente, quello delle riunioni carbonare e dell’esclusione dell’opposizione.
Perché tutta questa fretta, tutta questa poca trasparenza? Cosa nasconde il frenetico via vai che molti di noi hanno notato, in queste ore, negli uffici dell’urbanistica? Perché si è voluto impedire che la Commissione Attività Produttive, egregiamente presieduta da un collega d’opposizione, venisse a conoscenza del Piano? Perché il Piano non è stato concertato ed illustrato ai commercianti ma ad altre categorie economiche e produttive della città? Sono domande che reitereremo finché la maggioranza non ci risponderà, mettendoci in condizione di lavorare e di esercitare il mandato che i cittadini ci hanno affidato con il loro voto”.
Lo dichiarano, in una nota, congiunta i consiglieri comunali Vincenzo Zaccheo, Matilde Celentano – Capogruppo FDI, Gianluca Di Cocco, Gianfranco Antonnicola, Patrizia Fanti, Andrea Chiarato, Dino Iavarone – Capogruppo Latina nel Cuore, Mario Faticoni e Renzo Scalco.