Accusati di aver aggredito e picchiato il titolare dello stabilimento Cancun di Latina: ascoltati tre testimoni della difesa di uno dei minorenni dinanzi al Tribunale dei minorenni di Roma
Sono stato ascoltati stamani, dinanzi al Tribunale dei minorenni di Roma, tre testimoni della difesa di uno dei minorenni imputati, assistito dall’avvocato del Foro di Latina, Massimo Frisetti.
A parlare, in riferimento alla violenta aggressione avvenuta a giugno di tre anni fa, presso il noto stabilimento di Latina, “Cancun”, ai danni dei gestori, sono venuti la madre e il fratello del minorenne, oltreché all’ingegnere Salvatore Miraglia. Quest’ultimo, in qualità di consulente tecnico, ha analizzato e spacchetto in “frame” il video che riprende l’aggressione contro i titolari del Cancun. Secondo la ricostruzione del consulente di parte, non vi sono immagini che ritraggono il minorenne nell’azione di partecipare al pestaggio. Il video, infatti, non avrebbe immortalato la sua presenza.
Anche la madre e il fratello del giovane hanno scagionato il parente stretto. Secondo la madre, l’allora minorenne, non avendo patente e disponibilità di mezzi, veniva accompagnato dalla donna sempre al solito stabilimento, che non era il Cancun, bensì un altro locale del lungomare di Latina. Il fratello, invece, ha spiegato che sarebbe stato lui stesso a raccontare all’imputato di aver sentito che c’era stata un’aggressione al Cancun alla quale avrebbe partecipato un conoscente in comune. In pratica, l’imputato avrebbe appreso dal fratello della rissa per cui è, al momento, in giudizio davanti ai giudici di un Tribunale.
A inizio gennaio, tre dei quattro giovani imputati avevano reso l’esame davanti al Tribunale dei minorenni di Roma. Uno degli imputati aveva escluso che il 24 giugno 2022, giorno in cui sono contestati i fatti, la banda di giovani avesse messo in pratica una estorsione ai danni del gestore del Cancun, sostenendo che era pratica comune per loro appoggiare le proprie cose sui lettini dello stabilimento. Quella mattina sarebbe arrivato il gestore chiedendo ai giovani di andare via: nel farlo, secondo l’imputato, difeso dall’avvocato Marco Nardecchia, lo stesso gestore li avrebbe anche insultati e sfidati, utilizzando espressioni razziali. Da questa circostanza, sarebbe nato lo scontro immortalato nel video acquisito agli atti.
Il gruppo di giovani, secondo l’imputato, minorenne all’epoca dei fatti, sarebbe tornato in seguito per chiarirsi con il gestore, in ragione del fatto che il fratello del medesimo imputato era dipendente della struttura. Al che, l’imputato sarebbe stato bloccato da uno dei buttafuori, mentre gli altri due imputati avevano specificato che, una volta dentro, non sarebbero stati loro a far scoppiare la rissa, né a colpire il padre del titolare. In sostanza, tutti avevano negato le accuse.
Dopo gli arresti e i Daspo, era arrivata a febbraio 2023 la conclusione delle indagini da parte della Procura di Latina che contesta ai minorenni i reati di lesioni aggravate e estorsione ai danni dei titolari del noto stabilimento balneare di Latina, “Cancun”. A novembre 2022, la Squadra Mobile di Latina aveva eseguito l’ordinanza di applicazione della misura cautelare del collocamento in comunità – emessa dal Giudice per le indagini preliminari presso il Tribunale per i Minorenni di Roma – a carico di cinque ragazzi, tutti gravemente indiziati dei reati di estorsione e lesioni aggravate. Tra di loro anche appartenenti al mondo dei clan rom di Latina: uno di loro, nel corso dell’aggressione avvenuta a giugno 2022, aveva rivendicato proprio l’appartenenza al sodalizio rom pretendendo di non pagare gli ombrelloni per il mare.
A gennaio 2023, l’allora Questore di Latina, Raffaele Gargiulo, dopo l’attenta valutazione degli atti di indagine da parte degli specialisti della Divisione Anticrimine, aveva applicato per i giovani il DASPO: cinque DASPO Urbani nei confronti di quatto minorenni ed un maggiorenne, resisi responsabili, il 24 giugno di quattro anni fa presso lo stabilimento balneare Cancun, al Lido di Latina, di aver aggredito, per futili motivi, con calci e pugni ed anche con l’utilizzo di bottiglie di vetro, i titolari della struttura sul lungomare (padre e figlio), causando loro ferite giudicate guaribili in 15 giorni. Dopo l’intervento della Polizia, peraltro, i giovani avrebbero minacciato i titolari di tornare e bruciare lo stabilimento.
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Le successive indagini svolte dalla Squadra Mobile avevano consentito l’identificazione e la denuncia in stato di libertà alla competente autorità giudiziaria dei cinque aggressori. Destinatari dei DASPO Urbano, sono quattro ragazzi minorenni di età compresa tra i 15 ed i 17 anni, ed un ragazzo appena maggiorenne, tutti residenti a Latina. Per tali fatti, il Tribunale per i Minorenni di Roma, come detto, ha emesso misura cautelare del collocamento in comunità.
La prossima udienza è stata fissata il 10 giugno quando verranno ascoltati altri due testimoni della difesa e, infine, ci sarà la discussione con la richiesta del pubblico ministero e le arringhe difensive. Dopodiché, i giudici entreranno nella camera di consiglio per emettere la sentenza. aprile quando verranno ascoltati i testimoni della difesa e ci sarà l’eventuale discussione con sentenza. Il collegio difensivo è composto, oltreché dagli avvocati Marco Nardecchia e Massimo Frisetti, anche dai colleghi Gaetano Marino e Stefano Pacini.