PERSEGUITA LA EX DI MINTURNO: ASSOLTO “SATIZZU”, ESPONENTE DELLA ‘NDRANGHETA

Il tribunale di Cassino

Rinviato a giudizio con l’accusa di stalking nei confronti della ex compagna residente a Minturno: si è concluso il processo per Michele Lo Bianco

Il Tribunale di Cassino ha assolto il 50enne di origine calabra, Michele Lo Bianco, accusato di stalking, minacce e sequestro della ex compagna (36 anni), originaria del casertano ma residente a Minturno. Un’assoluzione (perché il fatto non sussiste), quella di Lo Bianco, difeso dall’avvocato Massimo Viscusi, che è arrivato a fronte di una condanna richiesta dal pubblico ministero che ammontava a 13 anni di reclusione.

Nel corso del processo, la difesa dell’imputato aveva sollevato l’eccezione di procedibilità in quanto la donna, parte offesa, aveva rimesso la querela, tanto che a Lo Bianco, nell’agosto scorso, era stata revocata la misura del divieto di avvicinamento e dell’applicazione del braccialetto elettronico. 

La Procura si era però opposta a tale eccezione e il Tribunale aveva ritenuto di dover escutere ugualmente in aula la persona offesa poiché per la riforma Cartabia la remissione di querela deve avvenire nel corso del processo.
Secondo l’accusa, terminata nel 2023 la relazione con la 36enne, Michele Lo Bianco avrebbe iniziato a perseguitarla, minacciandola di morte se avesse avuto altre relazioni e dicendole che l’avrebbe cercata ovunque facendogliela pagare, postando le foto della ragazza sui social accompagnati da commenti di disprezzo. Una situazione durata circa un mese quando la donna denunciò tutto alle forze dell’ordine. 

A maggio 2024, il giudice per l’udienza preliminare del Tribunale di Cassino, Domenico Di Croce, aveva rinviato a giudizio Michele Lo Bianco detto “Satizzu, assistito dagli avvocati Massimo Viscusi e Stefano Luciano. L’uomo è appartenente all’omonima famiglia dei Lo Bianco, tra i sodalizi più noti e temuti nello scacchiere della ‘ndrangheta calabra. I comportamenti persecutori nei confronti della donna sarebbero iniziati nel 2023 dopo la fine della loro relazione. Per “Satizzu”, il pubblico ministero aveva chiesto il giudizio immediato.

Michele Lo Bianco

Non è uno qualunque Lo Bianco: è stato condannato a 5 anni di reclusione nel maxi processo di ‘ndrangheta “Rinascita-Scott”, istruito dall’allora Procuratore Capo di Catanzaro, Nicola Gratteri (il magistrato per “Satizzu” aveva chiesto 18 anni), per aver concorso all’estorsione ai danni della ditta impegnata nei lavori di completamento del nuovo Tribunale di Vibo Valentia. Lo Bianco è pluripregiudicato per reati quali usura, estorsione, detenzione illecita di armi. Processato anche per reati di omicidio in concorso: assolto.

Il 50enne calabro, l’anno scorso, era stato anche posto agli arresti domiciliari (in seguito revocati) per aver aggredito due infermieri del pronto soccorso “Jazzolino” di Vibo Valentia, responsabili, a parer suo, di non aver dato prelazione a un suo familiare. Inoltre, Lo Bianco è imputato in un altro processo per resistenza a pubblico ufficiale e lesioni.

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