Rinviato a giudizio con l’accusa di stalking nei confronti della ex compagna residente a Minturno: a ottobre il processo per Michele Lo Bianco
Il giudice per l’udienza preliminare del Tribunale di Cassino, Domenico Di Croce, ha rinviato a giudizio il 49enne Michele Lo Bianco detto “Satizzu, assistito dagli avvocati Massimo Viscusi e Stefano Luciano. L’uomo, appartenente all’omonima famiglia dei Lo Bianco, tra i sodalizi più noti e temuti nello scacchiere della ndrangheta calabra, è accusato di aver perseguitato e minacciato di morte la ex compagna, una donna di 35 anni, originaria di Caserta ma residente a Minturno. I comportamenti persecutori sono iniziati nel 2023 dopo la fine della loro relazione. Per “Satizzu”, il pubblico ministero aveva chiesto il giudizio immediato.
Non è uno qualunque Lo Bianco: è stato condannato a 5 anni di reclusione nel maxi processo di ndrangheta “Rinascita-Scott”, istruito dall’allora Procuratore Capo di Catanzaro, Nicola Gratteri (il magistrato per “Satizzu” aveva chiesto 18 anni), per aver concorso all’estorsione ai danni della ditta impegnata nei lavori di completamento del nuovo Tribunale di Vibo Valentia. Lo Bianco è pluripregiudicato per reati quali usura, estorsione, detenzione illecita di armi. Processato anche per reati di omicidio in concorso: assolto.
Il 49enne calabro si trova attualmente in regime di arresti domiciliari per aver aggredito due infermieri del pronto soccorso “Jazzolino” di Vibo Valentia, responsabili, a parer suo, di non aver dato prelazione a un suo familiare. Inoltre, Lo Bianco è imputato in un altro processo per resistenza a pubblico ufficiale e lesioni.