PEREQUAZIONE URBANISTICA A LATINA, GIÀ A GENNAIO LA REGIONE AVEVA STRONCATO IL COMUNE

Perequazione urbanistica bocciata dalla Regione Lazio: il Comune di Latina è incorso in un pasticcio amministrativo

Le critiche dell’opposizione all’amministrazione Celentano hanno colto nel segno. La perequazione urbanistica è un vero e proprio pasticcio. A certificarlo è la Direzione Urbanistica della Regione Lazio che, lo scorso 31 gennaio, ha inviato una nota, firmata dal Dirigente dell’Area Pianificazione Maria Luisa Salvatori e dal Direttore Emanuele Calcagni, che la dice lunga sullo stato dell’arte.

La nota è indirizzata alla sindaca di Latina, Matilde Celentano, all’assessora all’urbanistica, Annalisa Muzio, alla segretaria generale, Alessandra Macrì, e al dirigente Paolo Cestra.

Nel mirino, come noto, finisce la deliberazione del Consiglio comunale di Latina del 19 luglio 2024, la numero 43, recante l’“Adozione della variante alle norme tecniche di attuazione del P.R.G., titolo Iˆ Attuazione del Piano regolatore generale, art. 1 e art. 1bis per l’introduzione dei principi e dei meccanismi di perequazione – compensazione urbanistica sull’intero territorio comunale”.

La Regione interviene perché gli vengono notificati due ricorsi straordinari al Presidente della Repubblica contro Comune per l’annullamento della deliberazione stessa, presentati da altrettanti privati. È così che l’ente regionale viene a conoscenza della delibera incriminata. E questa è la prima omissione del Comune che avrebbe dovuto trasmettere la deliberazione del luglio 2024. Scrive la Direzione Urbanistica Regionale: “È evidente che l’omissione di tale passaggio procedimentale costituisce un vizio insanabile ai fini della validità della delibera e della sua efficacia. Si invita pertanto l’Amministrazione, con la massima urgenza, a non procedere in alcun modo all’approvazione definitiva della deliberazione e, comunque, arrestato il relativo iter, a non dare ad essa alcuna forma di attuazione e/o applicazione”.

Nel merito, invece, è arrivata la bocciatura sul contenuto della delibera definita generica. Delibera che, come votato in commissione urbanistica, verrà annullata in autotutela dall’assise comunale.

Ad essere bocciata è la possibilità che “i proprietari di immobili (aree e/o edifici) oggetto di vincolo preordinato all’esproprio con la pianificazione esecutiva, potranno avere riconosciuta adeguata capacità edificatoria, anche nella forma del credito edilizio, su altre aree e/o edifici, anche di proprietà pubblica, previa cessione all’amministrazione dell’area e/o dell’edificio oggetto di vincolo”; in attuazione di tale previsione “l’amministrazione comunale provvederà alla redazione del regolamento di attuazione della compensazione, perequazione, permuta e premialità urbanistica e finanziaria del Comune di Latina ovvero all’aggiornamento del “Regolamento di attuazione dell’istituto della perequazione – compensazione urbanistica generalizzata sull’intero territorio comunale” approvato con Delibera di Consiglio Comunale n. 68 del 29 maggio 2001, sarà sottoposto all’adozione del Consiglio Comunale”.

La Regione rileva che la “genericità della norma adottata, applicabile all’intero territorio comunale in assenza di una analisi dell’effettivo stato di attuazione del Piano Regolatore e una opportuna analisi delle conseguenze derivanti dalla attuazione di tali principi sulla impostazione e sulle scelte di Piano, è ulteriormente gravata dalla mancata definizione dei criteri di definizione delle entità di tali capacità edificatorie e della necessaria individuazione delle cosiddette zone di atterraggio ovvero dei criteri per la loro individuazione, demandando altresì i contenuti specifici ad un futuro regolamento, che per propria natura, non può essere considerato strumento di pianificazione”.

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