PERCOLATO TRATTATO NELLA DISCARICA DI MONTELLO, ARPA SUL PROGETTO INDECO: “DUBBI CHE L’IMPIANTO POSSA DEPURARLO”

Discarica Montello
Discarica di Borgo Montello (foto da www.agoraregionelazio.com/)

Impianto ad osmosi nella discarica di Borgo Montello: la proposta di Indeco srl discussa in conferenza di servizi, i primi dubbi di Arpa Lazio

Ha preso il via, oggi 5 aprile, la seconda seduta della Conferenza dei Servizi indetta dalla Regione per la modifica sostanziale dell’Autorizzazione Integrata Ambientale (A.I.A.) rilasciata alla Società IND.ECO srl in merito alla realizzazione di un impianto ad osmosi inversa a tre stadi per il trattamento del percolato in uscita dai lotti S4,S5,S6,S7 e S8 della discarica di Borgo Montello e recupero acqua depurata.

In sostanza, la Indeco srl vuole trattare in discarica il percolato degli stessi invasi per poi inviare a ulteriore trattamento solo il 30% del rimanente, così almeno nelle intenzioni del progetto. Tale progetto riguarda l’installazione di un impianto di trattamento del percolato estratto in corrispondenza dei bacini di discarica, da cui sarà ottenuto un permeato destinato allo scarico nel Fiume Astura ed un concentrato che sarà gestito come rifiuto ed inviato ad impianti esterni autorizzati.

Alla Conferenza di Servizi, il cui responsabile del procedimento per l’A.I.A. è individuato nella Dott.ssa Maria Rita Celano, dipendente della Regione Lazio, sono stati chiamati a partecipare diversi Enti tra cui anche il Comune di Latina. Al Comitato di Via Monfalcone, da anni coinvolto nei fatti della discarica di Borgo Montello, è permesso di partecipare senza però avere diritto di parola, se non nella presentazione di memorie o atti dopo la seduta odierna.

A presentare il primo parere è stata Arpa Lazio, l’agenzia regionale per l’ambiente ammessa naturalmente alla conferenza dei servizi.

L’Agenzia rileva che, rispetto al progetto iniziale presentato da Indeco (poi corretti per via del cambio di normativa), è stato specificato che l’impianto di trattamento sarà alimentato esclusivamente con il percolato di discarica e con il condensato prodotto dai sistemi di captazione del biogas, quest’ultimo a portata intermittente e molto limitata. Dunque, non è più previsto il trattamento delle acque sotterranee emunte e l’attività oggetto d’istanza è stata inquadrata quale attività tecnicamente connessa all’esercizio della discarica.

Il progetto prevede una sezione di accumulo con due vasche per un capacità di 1457 metri cubi. L’impianto risulta strutturato su due linee parallele di trattamento, con una capacità massima complessiva dichiarata pari a 70 metri cubi al giorno, ovvero 35 metri cubi per vasca. La produzione complessiva di percolato proveniente dall’insieme dei bacini si attesta tra 9.500 e 13.500 Mg/anno, con un valor medio pari a circa 11.500 Mg/anno.

Il concentrato proveniente dal trattamento del percolato verrà gestito come rifiuto e stoccato in 4 serbatoi da 40 metri cubi, già esistenti e collocati nei pressi del lotto S7, prima di essere inviato a recupero/smaltimento presso impianti esterni autorizzati.

L’osmosi inversa – annota l’Arpa – costituisce la sezione di trattamento chimico fisico nell’ambito di un processo che prevede una successiva sezione di trattamento biologico; inoltre, in relazione alla gestione del concentrato sono previsti trattamenti quali l’evaporazione, lo strippaggio o l’assorbimento. Il progetto proposto, differentemente da quanto riportato nelle Linee Guida di settore, prevede il solo trattamento ad osmosi inversa e non contempla il trattamento biologico, né i successivi trattamenti cui è sottoposto il concentrato.

Per Arpa, nel progetto non è prevista la combinazione di trattamenti del percolato di chiarificazione chimica e filtrazione, il che lo rende disallineato rispetto ai documenti tecnici di riferimento nazionali ed europei.

Come evidenziato dal Gestore i percolati della discarica analizzati presentano il superamento dei limiti allo scarico per i parametri Solidi Sospesi Totali, COD, BOD5, Boro, Ferro, Solfiti, Cloruri, Azoto ammoniacale, Grassi e olii animali e vegetali, Fenoli e Tensioattivi totali per tutti i bacini; il superamento di detti limiti solo per i percolati provenienti da alcuni bacini, ed in particolare: Alluminio (Bacino S4 ed S7), Arsenico (Bacino S7), Rame (Bacino S7), Zinco (Bacino 4), Fosforo Totale (Bacini S4, S5, S6 ed S7), Azoto Nitrico (Bacino S4), Idrocarburi totali (Bacino S5), Escherichia Coli (Bacino S4). Inoltre, Arpa rappresenta che dalla documentazione non sono desumibili i dati relativi ai parametri di Escherichia coli per i bacini S7 e S8.

Per l’Arpa la documentazione prodotta non contiene alcuna informazione circa le prestazioni garantite dalla tecnologia individuata dal Gestore. In particolare non risultano forniti dati tecnici a garanzia che l’impianto di osmosi inversa in istanza possa efficacemente depurare il percolato di discarica che il Gestore intende trattare. Ecco perché l’agenzia richiede una integrazione.

Dubbi ance sull’alimentazione dell’impianto e il monitoraggio del percolato in ingresso e sul controllo stesso del processo di lavorazione del percolato. Ma non mancano criticità su lato dei rifiuti prodotti e il loro stoccaggio: infatti, dalla documentazione presentata da Indeco, non è presente la capacità del bacino di contenimento che deve essere almeno pari al 110% del volume del serbatoio avente volume maggiore.

Criticità anche per quanto riguarda le emissioni odorigene che potrebbe provocare l’impianto a osmosi: Arpa chiede alla società di dettagliare tutte le emissioni generate dalle singole fasi di trattamento, fornendo un’adeguata descrizione delle stesse, al fine di individuare le più idonee modalità di monitoraggio.

Nella nota di Arpa, firmata dal Direttore Sergio Ceradini e dal Dirigente Marco Rizzuto, si ritiene necessaria una rielaborazione del Piano di Monitoraggio e Controllo finalizzata a che il medesimo risulti coerente con le osservazioni formulate dalla stessa Agenzia.


Articolo precedente

IL GAP TECNICO AL COMUNE DI LATINA: IL DIRIGENTE CHIEDE DI SVOLGERE LE SEDUTE IN PRESENZA

Articolo successivo

LA FUGA DEL CAMIONISTA NEL SUD PONTINO. CARABINIERI E POLIZIA: PROSEGUONO INDAGINI

Ultime da Focus