Chiusa per 3 mesi la sede Centrale delle Poste di Piazza San Marco a Priverno. “I pensionati devono recarsi presso l’ufficio postale di Ceriara, ma devono tornare il giorno dopo per l’altra metà pensione”
“Oltre al danno quindi anche la beffa. I cittadini di Priverno, a cui è stata chiusa la sede Centrale delle Poste di piazza San Marco per 3 mesi per lavori di ammodernamento digitale, oltreché ad essere costretti a spostarsi in modo autonomo a Ceriara, senza alcun supporto di trasporto dove devono aspettare per ore il proprio turno senza nemmeno una panchina esterna per sedersi, alla fine ai pensionati viene pagata solo metà pensione. Per l’altra metà devono tornare il giorno dopo, facendo ovviamente la fila, sempre in piedi e, in caso di pioggia, cosa dovranno fare i nostri pensionati?”.
Così, in una nota, Enzo Muilli del Comitato Boschetto, Gricilli e Macallè.
“Questo episodio della consegna a rate della pensione ci ricorda il comandante Achille Lauro che a Napoli consegnava ai suoi elettori una scarpa nuova prima delle elezioni e la seconda scarpa dopo le elezioni. Una situazione da terzo mondo con la Sindaca di Priverno che non è riuscita a ottenere nulla di più dalla sede Provinciale delle Poste. Sarebbe bastato programmare il tutto da parte delle Poste e non avvisare il giorno prima come hanno fatto, magari potevano impegnarsi a posizionare un container idoneo a svolgere tutte le mansioni d’ufficio in piazza San Marco a Priverno o presso i parcheggi, sotto le autolinee in via degli Orti, per essere al riparo da intemperie”.
“Ancora una volta, i cittadini ed i pensionati in particolare devono subire il totale disinteresse da parte della Pubblica Amministrazione che non fa nulla per alleviare i tanti disagi e delle Poste, a cui le persone affidano i loro risparmi permettendo loro di guadagnare”.
