PEDEMONTANA, L’ANAS BOCCIA LE OSSERVAZIONI DEI SINDACI DI FORMIA E GAETA

Sono state pubblicate sul portale del Ministero dell’Ambiente le controdeduzioni alle osservazioni presentate dai Sindaci di Formia e di Gaeta in merito al progetto S.S. Appia – variante in comune di Formia, meglio conosciuta come pedemontana. In sostanza l’ANAS ribadisce che le osservazioni non possono essere accolte, come già peraltro manifestato nella prima stesura del progetto. 

“Quali le ragioni? Per la prima osservazione, l’allungamento del tracciato lato est, in previsione della realizzazione del nuovo ospedale all’ex ENAOLI, comporterebbe un ulteriore consumo di territorio, l’abbattimento di altre case e una minore funzionalità dell’opera, soprattutto legata al diverso schema degli svincoli. A parere di chi scrive appaiono decisamente singolari queste preoccupazioni, perché le criticità che ANAS evidenzia, sono le stesse che permeano abbondantemente tutto il tracciato, dove l’impatto sui terreni coltivati, case, acquiferi e sorgenti è ben più corposo. Considerazioni, queste, già espresse anche dal Ministero dei Beni Culturali. 

Nelle controdeduzioni alla seconda osservazione, circa l’incanalamento della variante nella strada consortile via dell’Agricoltura di Gaeta, l’ANAS ribatte testualmente: “la richiesta non è accogliibile nella progettazione, in quanto la previsione di una ulteriore infrastruttura in variante alla strada regionale SR213 nel Comune di Gaeta non rientra nelle competenze di questa Società, andando ad interessare, con interventi di variante ed adeguamento, delle viabilità di altri Enti gestori (provinciale Sant’Agostino, consortile Via dell’Agricoltura, oltre la Strada Regionale 213). Ed inoltre non rientra nelle finalità progettuali e di investimento definite nel citato Contratto di Programma.”

Dunque il contratto non lo prevede e si va avanti lo stesso, malgrado il ritorno del traffico sulla Flacca, alle spalle di Vindicio, sia considerato dalla Regione Lazio, dai Sindaci dei Comuni di Formia e di Gaeta, da numerosi tecnici competenti del territorio, come la massima criticità del tracciato. A questo punto s’impongono almeno un paio di considerazioni:

  1. Mentre si continua a parlare di pedemontana, non si parla più della viabilità ordinaria e non s’investe un centesimo per opere che potrebbero risolvere l’attraversamento di Formia con una spesa molto più contenuta e sostenibile, con tempi più brevi di realizzazione e con minore impatto ambientale.
  2. L’importo richiesto per la realizzazione della pedemontana supera di mezzo miliardo di euro il finanziamento oggi a disposizione (meno di 80 milioni di euro), per cui i tempi di realizzazione sono assai lunghi ed incerti. Il progetto stradale finirà per vincolare il territorio per un numero indefinito di anni, con buona pace degli altri interventi infrastrutturali ed edilizi comunali, soprattutto nella parte di territorio sotto Maranola, dove peraltro è in corso un piano particolareggiato. 

Una chiosa finale.  L’ANAS dopo aver consumato tempi, progetti e denari, piuttosto che proporre soluzioni diverse, finirà per lasciare il cerino acceso nelle mani delle amministrazioni del Golfo. Sarebbe ora di fare scelte coraggiose da parte dei Sindaci ma, come diceva don Abbondio, se il coraggio uno non ce l’ha, non può certo darselo”.   

Così, in una nota, “Comunità Lazio Meridionale e Isole Pontine”, “Associazione Incontri & Confronti”, “Comitato per Incolumità Stradale Abitanti Formia” e “Comitato Pontone”.               

Articolo precedente

APRILIA FILM FESTIVAL 2025: “UN GRANDE SUCCESSO PER LA SETTIMA EDIZIONE”

Ultime da Politica