Pedemontana, il Comitato permanente per l’Incolumità Stradale degli Abitanti di Formia solleva diverse criticità
In un lungo documento Gaetano Quercia, esponente del Comitato permanente per l’Incolumità Stradale degli Abitanti di Formia, già assessore al Comune, solleva tutte le criticità del tracciato della Pedemontana, il tracciato favoleggiato da anni e arrivato alla progettazione dell’Anas attualmente in fase di discussione.
“Ancora oggi nel 2025, a quasi cento anni dai primi vagiti grafici della “chimera Pedemontana”, – si legge nel documento del Comitato – Formia muore di traffico e trascina anche in una sofferente agonia tutti i cittadini del comprensorio che malauguratamente sono interessati al transito sulla litoranea. È scandaloso: non si possono impiegare ore e ore per percorrere una decina di chilometri da Santa Croce a Vindicio”.
Ad essere messa in risalto dal Comitato è sicuramente la mancata trasparenza e partecipazione. “Se da un lato tutti i vari Enti legittimamente interessati ad esprimere i propedeutici e necessari pareri definitivi sono a tutt’oggi in attesa che l’ANAS dipani i tanti dubbi tecnici e ambientali sollevati, dall’altro colpisce l’attuale insufficiente coinvolgimento dei comuni di Formia e Gaeta che stanno subendo ancora oggi passivamente il tracciato definitivo da pietra Erta alla Canzatora, tratto assolutamente insufficiente per la risoluzione delle criticità viarie del sud Pontino. Purtroppo appare questa una forma partecipativa che alimenta interrogativi sulla reale trasparenza e sulla concreta volontà di coinvolgere le comunità tanto direttamente interessate.
A tal proposito sconcerta il nebuloso silenzio informativo verso la cittadinanza tutta: i cittadini tutti, le tante associazioni interessate e le imprese coinvolte non hanno ricevuto in merito le adeguate comunicazioni dovute per legge, né è stata affatto offerta la possibilità di partecipare a una riflessione pubblica ed una condivisione su un’infrastruttura che dovrebbe cambiare radicalmente il volto del territorio. Ancor più estremamente grave, poi, risulta la circostanza che alcuni cittadini proprietari interessati dal tracciato siano stati, di fatto, importunati sui propri terreni da incaricati “alla carlona per la progettazione” sprovvisti della dovuta documentazione autorizzativa attestante il loro grado, ruolo e compito”.
Non mancano i cenni storici all’opera e l’esborso di denari pubblici. “Tra progettazione, scavi ed espropri ex governo regione Badaloni, da PFTE per eur 3741 (regione per 2,4 milioni di eur e A.T.I. per eur 1,341 milioni salvo ulteriori fatturazioni) e da progetto definitivo per eur 5,698 milioni di eur sono stati spesi, per di più approssimativamente per difetto, già non meno di 10 milioni di euro senza che ad oggi vi sia la minima aspettativa di cantierabilità dell’opera”.
Ad ogni, l’oggi non lascia molte speranza. “Il tracciato definitivo proposto da Anas ( rinominato tendenziosamente cosiddetta Tangenziale di Formia) manca completamente di una visione comprensoriale, limitandosi ad un dubbio rimedio parziale (dunque non risolutivo per Formia e Gaeta) teso solo ad incanalare il traffico da un sicuro tappo a Pietra Erta a (addirittura in un primo momento a ca. 50 metri dalla Tomba di Cicerone) l’altro tappo in uscita all’altezza della via Canzatora. Non a caso si condivide in toto l’osservazione della Regione Lazio , ad avviso del nostro Comitato affatto esaustivamente contro dedotta da Anas, di “un approccio che sacrifica una porzione di territorio delicato sia dal punto di vista ambientale/paesaggistico che da quello storico/ monumentale/ archeologico”.
Diversi punti sollevati: l’ingresso a Pietra Erta nel lato Napoli; il consumo del territorio; fauna e habitat; i rischi idrogeologici, la gallera Costamezza, lo sbocco in zona Canzatora nel lato Roma. Secondo il Comitato, “il commissariamento dell’opera ad unica autorità con poteri speciali potrebbe essere, infatti, l’unico passo dirimente per dare una finale accelerazione al progetto esecutivo e alla cantierabilità dell’opera”.