I consigli e le consulte di quartiere per la partecipazione attiva del cittadino alla vita politica della città. La proposta del “Patto Tricolore”
Il crescente distacco tra cittadini e istituzioni che si registra, con un alto numero di astensionismo, in ogni tornata elettorale, non è ascrivibile solo ad un becero qualunquismo, disinteresse o protesta, nei confronti di una classe politica, considerata inadeguata sotto diversi punti di vista, ma soprattutto a causa di alcune scelte politiche che hanno impedito al cittadino di prendere parte attivamente alle elaborazioni di decisioni collettive.
La legge 244/2008 e successive modifiche, che ha abolito le circoscrizioni, e la legge 7 aprile 2014, meglio conosciuta come legge Delrio, che ha eliminato le elezioni provinciali, hanno contribuito a poco a poco a sgretolare la nozione di cittadinanza intesa come impegno e partecipazione.
Da queste considerazioni nasce la proposta del Patto Tricolore nelle parole di Davide Giorgi e Marco Napoli: “ Le circoscrizioni, seppur con i loro limiti d’intervento e le Province, ormai diventate gruppo ristretto di notabili eletti a tavolino, divise in circoscrizioni mantenevano con l’eletto il rapporto di rappresentanza territoriale. L’eliminazione di entrambi ha di fatto aumentato il divario e il disamore nei confronti della politica”.
“Riteniamo opportuno stimolare il senso civico e di partecipazione alla vita politica della città attraverso la costituzione dei consigli/consulte di quartiere esperienze già avviate, con successo, in numerose città italiane come: Brescia, Udine, Cuneo, Varese, Biella, Potenza, Padova, Modena etc etc…. in quanto l’articolo 6 bis recita che “ I comuni con popolazione superiore a 100.000 e inferiore a 250.000 abitanti e i comuni capoluogo di provincia possono prevedere forme di consultazione e di partecipazione…”
Ampliando, quindi, con apposito regolamento comunale, i limitati poteri delle circoscrizioni le consulte/ consigli di quartiere potrebbero operare con funzioni propositive su tematiche connesse al territorio di riferimento, alla popolazione ed ai servizi comunali ed avere effettiva partecipazione relativamente ai seguenti ambiti: servizi alla persona, alla famiglia e alla comunità, servizi culturali e sportivi, servizi educativi, infrastrutture di zona, servizi di trasporto pubblico, tematiche economico-sociali, tematiche ambientali”.
“Inoltre, si può prevedere il diritto ad ottenere motivata risposta alle proposte presentate alla Amministrazione Comunale, attraverso un eventuale Assessorato al Decentramento, il diritto di parola/parere preventivo ai Presidenti o loro delegati alle Commissioni consiliari o durante lo svolgimento del Consiglio Comunale quando vengono trattati argomenti che interessano il singolo quartiere attinenti le problematiche del territorio, della viabilità, dei rifiuti e dell’inquinamento, dei parcheggi, delle aree verdi, delle manifestazioni culturali e tradizionali popolari, dei servizi sociali ed assistenziali, della scuola e degli asili.
Il Patto Tricolore ha già pronto eventuale regolamento dei consigli ed è disponibile a modificarlo e collaborare, in base alle varie esigenze amministrative, con le diverse forze politiche nella cooperazione per l’interesse e i diritti del cittadino in modo che non solo i Borghi ma anche alcuni quartieri abbandonati possano avere voce nella vita della città”.
Lo sostiene, in una nota, il Patto Tricolore.