PATTI DI COLLABORAZIONE A LATINA, LBC: “BLOCCATI DALL’ASSICURAZIONE SULLE SPALLE DEI CITTADINI”

Il gruppo consiliare di Latina Bene Comune
Il gruppo consiliare di Latina Bene Comune

“I patti di collaborazione, introdotti dall’amministrazione Coletta nel 2017 con l’allora assessora Cristina Leggio, rappresentano uno strumento innovativo di cittadinanza attiva. Da mesi però i nuovi patti e quelli in fase di rinnovo sono bloccati a causa di una modifica introdotta dalla amministrazione Celentano che prevede l’assicurazione a carico dei cittadini. Una cosa mai avvenuta in passato”.

Lbc interviene sui patti di collaborazione, rispondendo anche a quanto affermato dal presidente della commissione Faticoni, secondo cui dal 2017 nulla si diceva sulla possibilità di estendere l’assicurazione a favore dei cittadini proponenti.

“Decidendo che l’assicurazione dovesse essere a carico del contraente del patto di collaborazione, molti volontari si sono tirati indietro, alcuni hanno sospeso i patti e bloccato i lavori e gli interventi previsti – spiega il movimento, con i consiglieri Dario Bellini, Damiano Coletta, Floriana Coletta e Loretta Isotton – Come Latina Bene Comune abbiamo rappresentato il problema all’amministrazione, raccogliendo le numerose proteste dei cittadini e presentando un question time sull’argomento discusso i primi di dicembre del 2024. Ci è stato risposto che il regolamento sarebbe stato modificato inserendo la formula dell’assicurazione obbligatoria come onere a base del Comune.

Ma il regolamento nazionale e quello regionale alla base dei patti di collaborazione sono stilati sulla base di un regolamento di Labsus, utilizzato da tutti i Comuni in Italia, che già prevede che i Comuni possano stipulare polizze assicurative a beneficio dei cittadini attivi. Il presidente Faticoni dichiara cose non vere quando afferma che l’assicurazione non era estendibile ai proponenti.  Di fatto l’assicurazione c’è sempre stata e i contratti di assicurazione per i volontari si sono sempre stipulati dal 2017 al 2022”. “Ben vengano tutti i miglioramenti – commentano ancora dal movimento – ma oggi il regolamento è stato cambiato prevedendo anche il registro dei volontari che, inserendo diverse clausole che impongono requisiti per i cittadini che partecipano ai patti, rischia una eccessiva  burocratizzazione dei patti stessi e il venir meno della loro funzione di inclusione e reinserimento sociale dei cittadini.

Sui patti di collaborazione contestiamo soprattutto il metodo. In commissione è arrivata la delibera già pronta , come già successo. Il lavoro delle commissioni è inutile perché si arriva spesso con delibere già impacchettate nelle quali i consiglieri comunali sono solo chiamati ad alzare la mano per l’approvazione. A dimostrazione di questo, non una delle osservazioni di buon senso proposte fatte dai consiglieri sono state accettate . Un esempio su tutti la risaputa necessità di modificare il regolamento ai fini di assicurazione ai detentori dei patti i beni di consumo necessari per le attività”.

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