PAT DI CORI SENZA MEDICO, STAVOLTA DE LILLIS VA CONTRO L’ASL: “A TUTTO C’È UN LIMITE”

PPI-di-Cori
Ex Punto di Primo Intervento di Cori

“Ci risiamo di nuovo, il PAT oggi senza medico. È vero che la Comunità di Cori si è sempre contraddistinta per i suoi valori solidaristici ma quello che è successo oggi è un po’ troppo, non si può accettare”, così il Sindaco di Cori Mauro De Lillis

“Il medico del PAT di Cori – spiega il primo cittadino – è stato mandato presso il PAT di Cisterna di Latina che oggi risultava scoperto. Il PAT di Cori è stato per circa 20 giorni senza il medico. In 20 giorni non si è riusciti a trovare un sostituto in tutta la provincia, ed ora addirittura si sposta il medico, finalmente presente a Cori, in un altro luogo. Quando il PAT di Cori era scoperto di medico non sarebbe stato possibile prenderlo in prestito da un’altra realtà? Da non credere”.

Mauro De Lillis
Mauro De Lillis

“È vero che la struttura di Cori consente, anche in assenza del medico, di garantire assistenza sanitaria alla popolazione in via straordinaria attraverso gli infermieri del PAT, gli infermieri dell’Ospedale di Comunità e dei Medici dell’UCP, ma ciò che è avvenuto oggi testimonia, a mio avviso, l’impossibilità di continuare a gestire la medicina del territorio sempre e comunque nella più totale emergenza. Quella di oggi è chiaramente una scelta aziendale, suffragata, spero, solo da motivazioni di ordine gestionali e sanitarie. Ma purtroppo credo che nasconda anche logiche di potere che, soprattutto nella Sanità, sono inaccettabili“.

“A Cisterna di Latina c’è la Guardia Medica, l’UCP, e non so che altro, e nonostante ciò non si è riusciti a trovare una soluzione tampone nell’ambito dei servizi di Cisterna? Tesi non credibile. Questo episodio lascia tanta amarezza, abbiamo sempre e comunque sostenuto la ASL anche di fronte a situazioni che ci hanno esposto ad ampie critiche, ma quello di oggi è un affronto che colpisce l’orgoglio di una Comunità. Ci hanno insegnato a governare sempre con il senso di responsabilità ma di fronte a ciò la risposta deve essere diversa. Siamo ancora in attesa dell’attivazione della telemedicina per i malati cronici cardiologici, siamo in attesa dell’attivazione della radiologia mobile, siamo in attesa dell’aumento dei prelievi. Comprendo che governare oggi la sanità con la pressione della pandemia non è cosa semplice, ma a tutto deve esserci un limite. Spero che quello di oggi sia solo un episodio accidentale e che anche per il PAT di Cori, in caso di bisogno, la ASL possa provvedere all’assegnazione temporanea di un medico, così come è successo oggi per Cisterna di Latina“.

Non da meno le critiche da parte del Comitato Civico di Coro: “Per la ASL di Latina i coresi sono cittadini di serie B, e forse financo tali: non abbiamo diritti esigibili a tutela della nostra salute, ed anche quando tutto “va bene”, siamo tenuti a pagare un “conto” per altri territori, più “garantiti” di noi. Stamattina al Pat di Cori, che dalle ore 8.00 doveva essere operativo, hanno suonato più pazienti, più volte, ma nessuno ha risposto. Eppure, tutti avevano la certezza che fosse coperto il turno odierno del PAT, con il medico d’urgenza”.

“L’infermiere del PAT, ormai da tempo, anticipa il servizio, prima si mette a disposizione per le analisi, effettua i prelievi, e poi torna al PAT con lo scarto di qualche ora, questo concordato per ordini superiori a causa della carenza di organico. Allora capiamo, noi, da cittadini, il senso di responsabilità di umili dipendenti coresi, gli infermieri, che ai coresi vogliono assicurare servizi e meno disagi possibili. Fatto sta ieri sera, iure imperii, il medico destinato a Cori è stato dirottato da Cori al Pat di Cisterna, ma il personale infermieristico che era al centro prelievi, era completamente ignaro che il PAT non fosse presidiato dal medico. Ora chi è responsabile di questa pericolosa disorganizzazione sanitaria?”.

“Il Comitato Civico ha sporto ogni volta puntualmente denunce circostanziate, sarebbe ora che come cittadini iniziassimo a presentare un conto alla ASL, affinché vengano contabilizzati questi gravissimi ammanchi sulla nostra pelle. I servizi territoriali a Cori sono il vaso di coccio della ASL di Latina, ed è una verità amara a cui non si danno serie risposte, in primo luogo politiche; si parla sempre di Ospedale di Comunità e Casa di Comunità, come sogni a venire. A Cori sappiamo che c’è solo una comunità, che trova espressione nel Comitato Civico, disponibile ad impegnarsi per difendere e creare veri servizi sanitari, ma intorno alla comunità corese, e al Comitato Civico, c’è il vuoto di responsabilità, della ASL di Latina, della Regione Lazio. Che vergogna!”.

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