Parco del Montuno, Legambiente Terracina: si finanzia un progetto per impiantare nuovi mirabolanti attrezzi ginnici, ma il parco non ha gli impianti e le dotazioni essenziali che chiediamo da anni
La nuova Amministrazione Comunale di Terracina, in perfetta continuità con le poco virtuose gestioni precedenti che hanno portato Terracina al Commissariamento per via giudiziaria, spinta da necessità più di ordine politico-elettorale che ambientale, prende la strada di impiantare sulla preziosa “Collinetta” attrezzi ginnici, con un progetto la cui origine è opaca, così come le reali finalità che vogliamo sperare non siano quelle di farci un business per gli amici “meritevoli”, e lo fa dopo aver lasciato marcire gli attrezzi del percorso fitness esistente (tutti ecocompatibili ed elegantemente in legno) privandoli della necessaria manutenzione e per di più mettendo sul tavolo un co-finanziamento con risorse pubbliche dell’Ente di ben 9150 euro iva inclusa (a cui vanno aggiunti € 1.850,00 per ulteriori eventuali spese per opere edili propedeutiche all’installazione delle attrezzature sportive) insieme a Sport e Salute SpA, che ha visto recentemente entrare in Consiglio di Amministrazione un conosciuto esponente dello sport terracinese in quota Lega.
Legambiente Terracina, la quale dopo una storica campagna di Puliamo il Mondo nel 2016, visto che il Parco era stato chiuso e abbandonato per 10 anni, pieno di rifiuti e sterpaglie, soggetto ad incendi e dopo due anni di vertenze legali, finalmente nel 2018 ne ottiene la riapertura ed entra in regime convenzionale gratuito con il Comune per la valorizzazione del Parco e per la cura del patrimonio botanico, curandone il PRIMO CENSIMENTO BOTANICO dalla sua istituzione, non solo non viene neanche avvertita del progetto in itinere, ma non riesce per anni, nonostante PEC e solleciti, ad ottenere mai di attivare il Comitato di Coordinamento, previsto dalla Convenzione. Inoltre Legambiente Terracina ha curato a proprie spese e SENZA NESSUN CO-FINANZIAMENTO DELLA AMMINISTRAZIONE un progetto per una piccola casa ecologica amovibile nel Parco, tutta ecocompatibile, che avrebbe dovuto fungere da sede del raggruppamento guardie ambientali e zoofile di Legambiente, magazzino per attrezzi per le piccole cure del parco e dell’area cani, e come infopoint per le scuole e i visitatori, visti i molteplici eventi curati da Legambiente in questi anni, di tipo ambientale e storico-archeologico, con le Scuole, gli Scout e le diverse Associazioni e Comunità cittadine, con visite guidate e percorsi anche per i turisti.
Nonostante il progetto presentato ormai quasi tre anni fa, l’Amministrazione non ha mai risposto e non ha mai cercato di trovare soluzioni, anche a fronte di diverse proposte e offerte di azioni volontarie per la salvaguardia e le azioni concrete di piantumazione di nuovi alberi, irrigazione estiva a mano, vigilanza antincendio, e le molteplici segnalazioni in merito alla assenza di un impianto di videosorveglianza e antincendio che mettevano a rischio il patrimonio del Parco, con numerosi atti vandalici e rischi di incendio. Ma non solo: a Legambiente, nonostante la Convenzione, veniva addirittura negato dall’Ufficio Ambiente, il supporto della Ditta del Verde nel giorno della Festa Dell’Albero, nonostante la presenza delle Scuole, utilizzando sempre piccoli cavilli burocratici, così come veniva richiesto pretestuosamente di fornire Calendari di Eventi e Relazioni su quanto gratuitamente organizzato, ricordando sempre di rispettare le scadenze di consegna. Una sorta di “stalking” istituzionale che mirava a metterci in difficoltà senza mai neanche un ringraziamento per quanto si è fatto e si sta ancora gratuitamente facendo.
Riteniamo che l’Amministrazione e l’Ufficio competente, abbiano da sempre operato non con la dovuta attenzione nei confronti delle problematiche del parco ma spesso proprio per scoraggiare Legambiente, senza fare mistero del fastidio verso il nostro operato e le nostre continue richieste e proposte e fino all’ultimo, invece che rispondere alle nostre giuste e motivate sollecitazioni, utilizza cavillucci burocratici per buttarci fuori e non rinnovare la Convenzione ormai scaduta da quasi due mesi, curandosi bene però di incontrarci, nonostante i nostri ripetuti solleciti che vanno avanti da almeno due anni.
La delibera di Giunta n. 2 del 19/06/2023 e la successiva determina dirigenziale N. 1429 del 04/08/2023 fanno chiaramente capire che per Sport e Salute SpA si è proceduto molto velocemente e senza nessun atto di cortesia istituzionale verso Legambiente, nonostante il suo ruolo riconosciuto in città, non solo ignorando tutti i vincoli archeologici e paesaggistici presenti, vincoli che invece venivano considerati molto difficili da superare, a detta di alcuni funzionari dell’Ufficio Urbanistica, per la nostra casetta ecologica amovibile tutta in legno, ma mettendo in bilancio oltre 10.000 euro di risorse pubbliche, mentre per il Parco non si trovavano, da anni, i soldi per un impianto di videosorveglianza e antincendio e per le opere minime.
“Siamo profondamente amareggiati per quanto sta accadendo, e mentre a Legambiente non si risponde per anni a proposte, progetti (un nostro progetto di valorizzazione del Parco giace inascoltato dal 2017) e richieste, neanche per una casetta ecologica completamente autofinanziata e SENZA NESSUN ESBORSO PER L’AMMINISTRAZIONE (vogliamo tralasciare gli attacchi che ha subito Legambiente, definita una “pseudo-associazione”, e la sua Presidente in questi anni da diversi personaggi della passata e presente amministrazione, con qualcuno coinvolto a tutt’oggi in procedimenti giudiziari in cui Legambiente è parte civile) si accelera in modo sospetto mettendo sul piatto un co-finanziamento di oltre 10.000 euro per favorire e compiacere una azienda di stato, sempre più sotto l’influenza della politica di governo. A noi invece per anni viene negato perfino il confronto sui temi importanti e sulle esigenze del Parco: privo di un bagno fruibile, di un impianto di irrigazione, di un impianto antincendio, di un impianto di illuminazione, con vialetti dissestati e la strada piena di buche, con panchine rotte da riparare o sostituire, con giochi per bambini rotti e da sostituire, con tratti di recinzioni precarie e divelte, con un’area cani priva di servizi e attualmente in pratica autogestita dai proprietari dei cani, senza sicurezza e che necessiterebbe di un impianto di videosorveglianza. Una serie di criticità che ci spinsero già nel 2020, in occasione delle elezioni amministrative, ad appellarci, a tutti i candidati sindaco per chiedere attenzione ai temi, alle proposte e ai progetti, con una Assessore di allora totalmente sorda alle necessità, e un Ufficio Ambiente da sempre stranamente infastidito dalla presenza attiva e molto visibile della nostra Associazione, arrivando a negarci il supporto della Ditta di Gestione del Verde per la nostra consueta campagna nazionale Festa dell’Albero, ditta del verde che nella stessa occasione veniva però impiegata per piantare un albero, poi seccatosi per incuria, nell’area cani del Parco alla presenza di Giunta e Consiglieri. Arrivati a questo punto, continuando comunque come squadra di volontari la nostra azione di irrigazione, cura del patrimonio botanico e di vigilanza antiincendio, abbiamo chiesto ed ottenuto dalla Presidente Anna Maria Speranza, che ringraziamo, una audizione urgente in Commissione VII Ambiente, alla presenza dell’Assessore e del Dirigente competente, su tutti i temi della cura del Parco e a settembre saremo pronti per un incontro cittadino dove racconteremo tutte le azioni fatte per impedire l’abbandono, l’incuria e la successiva privatizzazione del Parco, e raccoglieremo firme contro questo progetto, avviando tutte le azioni anche giudiziali per continuare a garantire la sua tutela”, dichiara Anna Giannetti, Presidente del Circolo Legambiente Terracina, Consigliere Nazionale dell’Associazione, Dirigente del Raggruppamento Guardie Ambientali e Zoofile Volontarie Legambiente della Provincia di Latina.