Alberi da estirpare in Piazza Chezzi, dopo l’associazione “Oasi Azzurra” e l’esposto di Legambiente, insorge anche il Partito Democratico
L’esposto del Circolo Legambiente Terracina “Pisco Montano” ai Carabinieri Forestali e al Comune chiede “data la rilevanza del patrimonio arboreo, le dimensioni, l’età giovane e l’altezza, ed essendo le alberature perfettamente integrate nel paesaggio dell’Area Chezzi”, di accertare “l’effettiva sussistenza del fatto e di indagare sulle motivazioni che hanno portato la Amministrazione a tale grave decisione, anche alla luce del fatto che questo non è il periodo migliore per gli espianti e non sappiamo se sono previste contestuali ripiantumazioni di alberature di paragonabile grandezza e funzionalità e questo anche alla luce della sofferenza che comunque le alberature patirebbero a causa di un espianto, sofferenze che chiediamo siano accertate con una perizia indipendente preordinaria all’esecuzione dell’espianto”.
Un caso sollevato a inizio settembre dall’Associazione culturale “Oasi Azzurra” e che adesso vede anche l’intervento del coordinatore comunale del PD, Pierpaolo Chiumera.
“La notizia della volontà di espiantare entro brevissimo termine gli alberi di alto fusto, piantumati nel parco Chezzi subito dopo la tromba d’aria dell’ottobre 2018 dalla Ditta Verde Idea che si occupa del verde pubblico a Terracina, – spiega Chiumera – ha lasciato i cittadini con grande sgomento. Tale notizia è stata accompagnata da quella collaterale della mancanza di pagamento da parte dell’Amministrazione dell’impianto stesso”.
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“Non esiste alcuna Delibera dell’Amministrazione Procaccini, all’epoca in carica, che abbia autorizzato l’impianto di tali alberi e pertanto resta difficile comprendere come possa la Ditta aver impiantato tali alberi e come possa pretenderne il pagamento. Il dubbio legittimo che ci assale è: non è che l’ordine di piantumazione degli alberi è il frutto di una richiesta informale somministrata dall’amministrazione Procaccini alla Ditta Verde Idea all’indomani del cataclisma in assenza di qualsivoglia indispensabile iter amministrativo tecnico e che pertanto oggi la Ditta pretenda, con un’azione di forza, di riprendersi ciò che, a seguito della caduta dell’amministrazione attuale, dà per certo non potrà mai essergli pagato, seppur promesso?”.
“Tali dinamiche poco chiare, non erano certo nuove per le amministrazioni di destra a Terracina, ma che oggi debbano farne le spese nuovamente non solo tutti i cittadini di Terracina, ma anche un’area verde, una delle poche esistenti, non è accettabile. Farebbe bene Fratelli D’Italia prima di scendere in piazza gridando allo scandalo a chiarire questi passaggi e prima ancora di accusare il commissario di avallare l’espianto degli alberi. A questo proposito, sarebbe doveroso un contributo di chiarezza anche da parte di coloro che, nel 2018, erano alla guida della città con l’allora sindaco Nicola Procaccini, oggi europarlamentare. “Assessori e consiglieri di maggioranza, presidenti di commissione, se non anche l’onorevole Procaccini in persona, potranno di certo aiutare il commissario straordinario a capire con quale procedura quegli alberi vennero innestati all’interno dell’area Chezzi, così che possa valutare quali siano, oggi, i problemi e le eventuali soluzioni. Ciò aiuterebbe la cittadinanza anche a sgombrare il campo da dinamiche non chiare”.
“Il Partito Democratico di Terracina – conclude Chiumera – chiede pertanto al Commissario Prefettizio di verificare ed approfondire sia la regolarità dell’iter di piantumazione che di quello di espianto, tenendo presente per quest’ultimo che oltre ai requisiti formali, vi sono requisiti di opportunità per i quali è necessario che l’unica zona verde presente al centro del Territorio di Terracina, già gravemente danneggiata dai fatti citati, non venga privata di questi alberi. Togliere degli alberi da un parco archeologico con un preciso atto amministrativo richiede un’istruttoria”.