PANDEMIA: SENZA I DIRITTI ALLA SALUTE E ALL’ISTRUZIONE, QUELLO ALLA LIBERTÀ SARÀ INUTILE

diritti

Un nuovo decalogo di diritti per i popoli: Diritto alla salute e Diritto all’istruzione. Senza di essi non sapremo che farcene del diritto alla libertà

L’emergenza che stiamo vivendo in questo periodo ci ha messo dinanzi ad uno specchio e ci ha imposto di rivedere tutta la nostra società, ci ha obbligato a rivedere i nostri valori e ci impone di riscrivere i diritti dei popoli.

articolo-regoleÈ necessario reinterpretare il termine democrazia. Temo sia stato un po’ frainteso in questo lungo periodo di tempo. Questo non vuol dire che sia meglio la dittatura, non fraintendetemi. Ma è necessaria una democrazia fondata su regole. Per capire meglio proviamo a pensare a cosa sta succedendo in questi giorni: dinanzi ad una terribile pandemia sanitaria il Governo, al fine di tutelarci, ci sta chiedendo di rimanere a casa ma sembra che questo monito rimanga ancora troppo inascoltato da taluni. Ci ha imposto di seguire alcune determinate regole che sembrano essere percepite in modo ostile dai più. Da questo banale esempio possiamo già ricavare dei dati: siamo riottosi alle regole. Siamo ormai così abituati ad agire in piena libertà che non siamo più capaci di seguire semplici regole e autoregolarci, siamo diventati troppo deboli con noi stessi. Al contrario l’esperienza della Cina ci ha insegnato che essere rigorosi con se stessi, darci delle regole anche ferree, salva la vita. Ma noi non lo sappiamo più fare. E questo perché i Governi nel corso del tempo sono stati troppo deboli, troppo flessibili dinanzi alle leggi e lo dico da avvocato.

Quando ho scelto di laurearmi in giurisprudenza pensavo che questa strada mi avrebbe aiutato a rimanere con i piedi per terra e a darmi delle regole che sarebbero state per me delle linee guida nella vita. Ma mi sbagliavo. È giusto che la legge venga interpretata ma deve anche essere chiara e fissare dei principi e degli ordini da seguire, altrimenti è il caos, la pandemia appunto.

Questa situazione ci ha insegnato che siamo tanti e che per governare questa moltitudine di persone è indispensabile darsi delle regole.

ospedaleNella nostra società odierna, soprattutto nel terzo millennio, i diritti si sono moltiplicati, ne sono stati riconosciuti di nuovi anche grazie alla diffusione della tecnologia, ma questa pandemia ci ha sbattuto in faccia la realtà nuda e cruda ovvero l’urgenza di riscrivere i diritti dei popoli e in primis riconoscere il primo e universale diritto. Il diritto alla salute. Il diritto più importante della nostra vita. La salute è la vita e questo deve essere ribadito, oggi più che mai gridato, come principio cardine di ogni individuo.

Il diritto alla salute deve essere riconosciuto come il primissimo diritto da riconoscere al genere umano da cui poi discenderanno tutti gli altri ma che senza di quello non potranno mai essere riconosciuti tutti gli altri. Gli altri diritti non avranno alcun senso se non avremo il diritto alla salute, semplicemente perché non ci sarà la vita!

istruzioneUn altro diritto che mi sento di segnalare in quanto connesso con quello alla salute è il diritto all’istruzione. Questa esperienza ci ha fatto capire come sia importante e fondamentale la conoscenza. La scienza, la medicina sarà l’unica cosa che ci salverà da questa pandemia. Per questo sarà fondamentale indirizzare tutte le nostre risorse verso la salute e la conoscenza. Mai come in questo periodo potremmo dire che la conoscenza ci ha salvato la vita. Le persone dovranno imparare e studiare il più possibile per progredire affinché mai più il Paese dovrà trovarsi nella condizione di dire “non lo so”.

Pensavo che a partire dalla mia generazione, fine anni ’70, la società sarebbe stata più acculturata in quanto avevamo raggiunto i livelli più alti di istruzione, ma dinanzi a questa pandemia ci siamo accorti come la crisi economica del 2008 ha portato tanti ragazzi della mia generazione (oggi quarantenni) a lavorare fuori e a spendere le loro competenza all’estero tanto che in Italia si chiede ai medici in pensione di tornare a lavorare per l’emergenza, tanto che il Governo è stato costretto ad abolire l’esame di stato per i medici per renderli disponibili e gettarli subito in trincea ad operare.

girareSenza questi due diritti non ci potrà essere una società. In questa pandemia abbiamo assistito a come il genere umano sia minacciato e possa anche assistere alla propria estinzione, per questo è giusto riscrivere un decalogo di diritti. Qualcuno potrebbe obiettare: e il diritto alla libertà? È vero in questo periodo abbiamo visto azzerare questo diritto, forse il diritto più compromesso tra tutti. Le persone sono state obbligate a vivere costrette presso le loro abitazioni senza poter uscire: spostarsi, vedere altra gente, abbracciarsi. Ci è stato limitato il diritto di viaggiare, incontrare persone non solo di diverse nazionalità ma perfino concittadini, il diritto di andare a teatro, ad una mostra, a un cinema. Qualcuno ci ha fatto riflettere anche sulla impossibilità di girare un film. Lo so è uno dei diritti più compromessi degli altri, direi azzerato, ma quando tutto questo sarà finito sapremo riconquistarcelo.

Credetemi se i paesi tutti non metteranno in futuro al primo posto i diritti alla salute e all’istruzione, anche il diritto alla libertà potrebbe perdere consistenza, potrebbe non essere più così importante e questo perché saremo morti.

(Lettera firmata)

Articolo precedente

ASL LATINA, COVID-19. 150 TOTALI, 15 CASI IN PIÙ: FONDI PIÙ 3, LATINA PIÙ 5

Articolo successivo

2 MILIONI DI EURO PER LO SMART WORKING NEI PICCOLI COMUNI DEL LAZIO

Ultime da Attualità