PALPEGGIATA A 10 ANNI DAL COMPAGNO DELLA MADRE: LA MINORENNE CONSIDERATA IDONEA A TESTIMONIARE

Palpeggiata nelle parti intime dal compagno della madre: nell’incidente probatorio la perizia che accerta l’attendibilità della vittima

La psicologa Alessia Micoli, nominata consulente dal giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Latina, ha accertato l’idoneità a rendere testimonianza di una adolescente di 17 anni che, all’epoca dei fatti, quando aveva 10 anni, riferì alla madre di essere stata palpeggiata nelle parti intime dal compagno, ritenuto da lei stessa come un secondo padre.

È quanto è emerso nell’incidente probatorio che si è svolto oggi, 18 giugno, dinanzi al Gip del Tribunale di Latina e alla presenza del pubblico ministero Giuseppe Miliano. L’inchiesta che contesta a un uomo di 60 anni l’accusa di violenza sessuale ai danni di una minorenne è arrivata a un punto di svolta. Dovrà essere, infatti, il giudice per le indagini preliminari a decidere se far rimanere a Latina l’indagine o disporre l’invio degli atti al Tribunale di Enna.

Il caso si sarebbe consumato in Sicilia dove la madre della ragazzina, quest’ultima e il nuovo compagno di lei, dopo la morte del marito e padre biologico della vittima, vivevano.

In un secondo momento, la donna decide di trasferirsi ad Aprilia dove la figlia le confessa di aver ricevuto attenzioni morbose dall’uomo che considerava di famiglia: “Papà”, mi toccava”, avrebbe detto al figlia alla madre. È in questo contesto che la donna inizia a denunciare l’episodio di violenza sessuale e le percosse ricevute contro di lei, sia ai servizi sociali del Comune di Aprilia che in Procura.

Nel frattempo, lasciatasi con il compagno che avrebbe palpeggiato la bambina e indagato odierno, la donna intraprende una nuova relazione con un altro compagno, anche lui denunciato per maltrattamenti.

Per quanto riguarda la violenza sessuale su minore, i palpeggiamenti si sarebbero consumati nel 2018, esclusivamente in una episodio unico. Non è ancora stabilito, però, se sarà il Tribunale di Latina a decidere sul caso o quello siciliano.

Ciò che è certo è che la madre della ragazzina imputa ai servizi sociali del Comune di Aprilia un certo lassismo nei confronti del suo caso famigliare, tanto da arrivare a denunciare i dipendenti che hanno trattato la sua vicenda.

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