Palazzina abusiva a Priverno: il Comune emette una ordinanza di demolizione, una delle tre unità abitative appartiene a Luciano Iannotta
L’imprenditore di Sonnino, Luciano Iannotta, imputato nel processo “Dirty Glass”, è proprietario, tramite una delle sue società, finite nel maxi provvedimento di confisca disposto dal Tribunale di Roma, di un “pezzo” di un palazzo in Via Madonna del Calle finito sotto la lente del Comune di Priverno.
A disporre la demolizione della struttura abusiva è il responsabile del servizio Urbanistica del Comune di Priverno, Valter Farina, che ha firmato l’ordinanza di demolizione. Un provvedimento in cui si fa menzione dei guai giudiziari di Iannotta, il cui nome, nell’atto, è stato completamente omissato.
“Con i provvedimenti datati 26 gennaio e 26 aprile 2022 adottati in seno al procedimento n. 137/2021 R.G.M.P., il Tribunale Ordinario di Roma – Sezione Misure di Prevenzione ha disposto il sequestro di numerosi beni di varia natura direttamente intestati o indirettamente riconducibili al proposto omissis”, vale a dire Iannotta. I provvedimenti suddetti – ossia il sequestro, diventato poi confisca (per la quale è in corso un ricorso in Corte d’Appello) – coinvolgono le relative quote societarie ed i patrimoni aziendali riconducibili all’imprenditore di Sonnino.
Sono tre le unità abitative da demolire, secondo il Comune di Priverno, una delle quali è per l’appunto nella disponibilità del patrimonio di Iannotta finito con i sigilli.
“A seguito di sopralluogo e di adeguata rilevazione topografica – viene scritto nell’ordinanza – si confermava la diversa ubicazione del fabbricato rispetto al Permesso di Costruire n. 9826 del 03.11.2010 ed alla successiva S.C.I.A. in variante prot. 19310 del 02.11.2011, come già evidenziato in sede di accertamenti d’ufficio, constatando, inoltre, un’alterazione della consistenza del subalterno 11, derivante da un’avvenuta fusione di unità immobiliari, ed un ampliamento di sagoma del medesimo subalterno 11, di circa 1,10 x 3,30 metri, mai dichiarati”.
Diverse le difformità emerse: il fabbricato concesso sulla base della potenzialità edificatoria di parte della particella 1713, ex 1699 (mappale attuale 1764) da progetto risultava ubicato su parte del mappale 1699 ricadente nella “Zona residenziale B di completamento – sottozona B3” del P.R.G vigente; dal confronto dell’ubicazione progettuale con quella rilevata in loco, si evince una diversa posizione del medesimo fabbricato, sempre all’interno dell’attuale particella 1764, ma risulta in gran parte ricadente nella “Zona per attività agricola E – sottozona E1 – aree caratterizzate da una produzione agricola tipica o specializzata” e in minima parte nella “Zona B di completamento – sottozona B3”.
Insomma, per il Comune di Priverno ricorrono i presupposti di fatto e di diritto per ingiungere la demolizione delle opere. Tempo concesso: 90 giorni. Al netto di ricorsi amministrativi molto prevedibili.