Dino Iavarone (FDI Latina): “L’investimento di 2,5 milioni di euro segna un cambio di passo netto sulla Cultura per la nostra città”
“Fratelli d’Italia accoglie con grande soddisfazione la notizia della ripartenza del Palacultura e della riapertura del teatro Cafaro dopo dieci anni di abbandono. È una svolta vera, non annunci, non promesse, non passerelle. È il risultato di un lavoro serio e di una volontà politica che mette finalmente la cultura al servizio della città.
Per troppo tempo Latina ha conosciuto una cultura fatta di chiacchiere, di conferenze senza seguito, di proclami autoreferenziali utili più a costruire carriere politiche che a restituire ai cittadini spazi vivi e funzionanti. Chi si è riempito la bocca di grandi parole mentre i luoghi simbolo della nostra identità cadevano a pezzi oggi deve prendere atto che qualcosa è cambiato. La città non ha più bisogno di narrazioni, ha bisogno di fatti.
L’investimento di 2,5 milioni di euro approvato dalla giunta segna un cambio di passo netto. Non si tratta solo di lavori, ma di una scelta culturale chiara. Si restituisce centralità a spazi che appartengono alla comunità e non ai singoli. La cultura non è un pretesto, è la nostra identità, sono le nostre radici, è ciò che tiene insieme una comunità. È memoria condivisa, è crescita, è partecipazione.
Riaprire il Cafaro e rilanciare il Palacultura significa rimettere al centro la vita culturale della città con luoghi finalmente accessibili, moderni, funzionali. Significa interrompere un decennio di immobilismo e riaffermare che la politica deve rispondere ai cittadini, non alle convenienze del momento.
Fratelli d’Italia continuerà a lavorare con la stessa determinazione per garantire che questo risultato non sia un punto di arrivo, ma l’inizio di un percorso che riporti la cultura ad essere motore di sviluppo, occasione di incontro e orgoglio per tutta la comunità. Latina merita fatti, non parole. Oggi è arrivato un segnale concreto in questa direzione”.
Così, in una nota, il coordinatore comunale FDI Latina, Dino Iavarone.
