PACCO BOMBA IN MEZZO ALLA CITTÀ DI APRILIA: 500 GRAMMI DI POLVERE NERA. QUEL PRECEDENTE ATTRIBUITO AL CLAN FORNITI

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Allarme bomba ad Aprilia, in via Aldo Moro: trovato un pacco sospetto abbandonato per strada. Sul posto anche gli artificieri

Ad Aprilia la tensione non si allenta e nella giornata di oggi, 7 marzo, si è verificato un episodio inquietante che rischia di gettare un’altra ombra sinistra sulla città. Questa mattina, infatti, sono dovuti intervenire i Carabinieri, gli artificieri, il 118, la Scientifica, la Protezione Civile e la Polizia Locale per via di una scatola nera che conteneva all’interno un presunto ordigno.

A intervenire i Carabinieri della Sezione Radiomobile del Reparto Territoriale di Aprilia, guidati dal tenente colonnello Paolo Guida, e della Stazione di Aprilia, su richiesta pervenuta al 112, sono intervenuti in via Aldo Moro dove era stato segnalata la presenza di un pacco sospetto.
Sul posto, i Carabinieri, all’esito di una preliminare valutazione condotta nell’immediatezza, hanno prontamente delineato l’area circostante, in modo da evitare situazioni di grave pericolo per l’incolumità della cittadinanza e richiesto l’intervento di personale specializzato.

La strada è stata chiusa, esattamente all’incrocio tra Via Aldo Moro e Via Sabotino. Al lavoro gli artificieri per capire l’esatta natura dell’oggetto.

In un breve lasso temporale, sono arrivati anche i militari del Nucleo Artificieri Antisabotaggio del Comando Provinciale di Roma, che hanno avviato le previste procedure di messa in sicurezza, di repertamento e successivo trasporto in luogo sicuro. I Carabinieri hanno accertato, al seguito delle prove di funzionamento e delle verifiche del contenuto, che all’interno di predetto pacco era contenuta oltre 500 grammi di polvere nera, la cui natura verrà documentata da successivi accertamenti tecnici.

Sul posto è intervenuto anche personale dei Vigili del Fuoco e della Polizia Locale di Aprilia che hanno contribuito preziosamente alla messa in sicurezza dell’area interessata e il personale del 118 al fine di provvedere eventualmente a danni di più grave entità. Sono in corso le indagini per meglio individuare i termini della vicenda da parte dei militari del Reparto Territoriale di Aprilia.

Intorno alle ore 15,30, gli artificieri, con la massima cautela, hanno spostato quello che ormai era certo risultare come un ordigno. La bomba di tipo artigianale è stata portata nella cava Stradaioli in via Riserva Nuova dove è stata fatta brillare.

Tutto è nato dalla segnalazione di un passante che ha chiamato le forze dell’ordine dopo aver visto un pacco di colore nero in via Aldo Moro, che si trova in un punto molto trafficato e battuto della città.

Solo dopo le ore 16, l’intervento delle forze dell’ordine si è concluso e la viabilità è stata riaperta. Anche sulla scatola nera sono stati fatti alcuni accertamenti per risalire a qualche traccia utile a capire la mano che ha posizionato l’ordigno artigianale.

Soprattutto, le indagini dovranno chiarire il perché un ordigno artigianale è stata lasciato, quale messaggio, se di messaggio di tratta, voleva essere dato. Quello che è certo è che Via Aldo Moro è un tratto moto frequentato, senza contare che in quell’area c’è anche una comunità e un asilo.

L’ultima bomba di cui la città di Aprilia ricordi risale al 2021 quando, come evidenzia l’indagine Assedio, il sodalizio guidato dal boss latitante Patrizio Forniti aveva lasciato una bomba sul cancello della ditta di trasporti dell’imprenditore Tesei. Il gruppo Forniti è accusato di avere portato in luogo pubblico, davanti alla sede dell’azienda di Urbano Tesei, una bomba risalente alla seconda guerra mondiale: il modello inglese “Mills N-36M”.

Intanto, nelle more di una situazione incandescente, il Prefetto di Latina Vittoria Ciaramella sta ancora valutando se inviare alla Presidenza del Consiglio dei Ministri la richiesta di scioglimento per mafia della città di Aprilia. Una città che, dopo gli arresti del luglio 2024, che hanno coinvolto per mafia anche l’ex sindaco Lanfranco Principi, sembra fuori controllo, considerati anche gli spari contro un portone nel quartiere popolare Toscanini e gli altri colpi d’arma da fuoco scagliati contro auto nel 2024. A corredo di un vortice di episodi caotico, c’è sempre la latitanza di Patrizio Forniti, il boss del sodalizio autoctono scampato agli arresti del 3 luglio. Una latitanza condotta insieme alla moglie Monica Montenero, interrotta neanche dal fatto che la loro figlia, Yesenia Forniti, è ancora in carcere e dovrà affrontare il processo richiesto dalla DDA, a Latina, il prossimo 10 giugno, al netto di richieste di riti alternativi.

Intanto, nella giornata di oggi, Leart Taullaraj, l’uomo albanese, 42 anni da compiere a breve, arrestato dalla Squadra Mobile con un carico di 105 chili di droga è rimasto in silenzio: bocca cucita. Al contempo, non è da dimenticare l’agguato contro i due Carabinieri fuori dal servizio per cui è stato arrestato un pusher croato di 22 anni, trovato con armi e altro materiale dentro la sua casa di Anzio. Fatti che si possono collegare tra di loro e che fanno risaltare un momento di grande instabilità. E c’è qualcuno dal mondo della politica, anche nei massimi vertici del Governo Meloni, che imputa al Ministero dell’Interno Piantedosi di sciogliere i comuni di centrodestra. Come se la tensione di questi giorni ad Aprilia avesse a che fare con i colori politici. In gioco, qui, non da oggi, c’è la sicurezza.

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