Il Centro Socio-Culturale Anziani “V. Veneto” e la Scuola d’infanzia “San Marco”. Orti in rete con passi da gigante
La collaborazione tra il Centro Socio-Culturale “V.Veneto” di Latina e le scuole sta diventando ormai un aspetto caratteristico della nostra “mission” di favorire l’invecchiamento attivo, ossia non collocare le persone della terza età ai margini della società, anzi, mettere in risalto il loro ruolo all’interno di essa.
“Non dobbiamo mai dimenticare, infatti, che moltissimi anziani sono nonni che passano diverse ore con i bambini, anche per via dei cambiamenti sociali, dove genitori ultra–impegnati hanno a disposizione poco tempo da trascorrere insieme ai figli. Se questo, da un lato, può sembrare una criticità, è anche vero che il rapporto nonni-nipoti è fonte di trasmissione della memoria -in un contesto attuale in cui il valore di questa è sempre più in crisi- arricchimento e crescita reciproca, attraverso lo scambio di conoscenze, abilità e modi di approcciarsi al mondo. È in quest’ottica che ha preso vita il Protocollo d’Intesa tra il Centro Sociale Anziani “V.Veneto” e la scuola d’infanzia “San Marco”, come già quello con la “Corradini – Frezzotti”, al suo secondo anno”.
Il progetto con la “San Marco” è stato inaugurato lo scorso autunno e denominato “Orti in rete con passi da gigante”. Alcune nostre volontarie si sono recate all’asilo, dove, insieme alle insegnanti, hanno donato enfasi al rapporto dei bambini con la natura, attraverso la semina di chicchi di grano in semplici contenitori di uova (dando così importanza anche all’arte del riciclo), posti poi nelle aule.
Mercoledì 9 aprile, dalle ore 9,30, ci sarà la conclusione dell’iniziativa, con l’interramento di piccole piante nel giardino della scuola, che sarà trasformato, per l’occasione, in un simpatico orto botanico.
Fino a questo momento, il progetto ha destato negli alunni gioia ed entusiasmo, trasmessi anche agli adulti, che non si sono risparmiati a giocare e a tornare a loro volta un po’ bambini, riscoprendo quell’energia e curiosità che soltanto questi ultimi sono in grado di avere e che l’interazione con la terra, insieme ai giochi manuali, non possono far altro che esaltare.