Terracina, i consiglieri comunali d’opposizione – Europa Verde, Progetto Terracina, PD e Città del Possibile – intervengono sulla questione delle opere pubbliche incompiute, costate milioni di euro alla collettività con potenziali danni erariali, reclamando un Piano urgente di completamento con tempi certi, da discutere in Consiglio Comunale, riservandosi di valutare ogni azione utile nelle sedi giudiziarie opportune a tutela dell’erario e dei cittadini e la possibilità di chiedere alla Regione Lazio di applicare i poteri sostitutivi, per le opere dotate di finanziamenti regionali. Ad oggi, infatti non esiste un piano di completamento di queste opere e Fratelli d’Italia, che ha guidato la città negli ultimi 13 anni, deve assumersi la responsabilità politica di questo fallimento e di questo spreco di risorse pubbliche
“Analizzando gli atti e ripercorrendo le vicende amministrative degli ultimi 20 anni di questa città, relativamente alle opere pubbliche, annunciate sempre dalle Amministrazioni che si sono succedute in questi anni, come epocali, possiamo dire, che di epocale c’è rimasto davvero ben poco e sono tanti i dubbi e le perplessità che vengono sulla gestione di troppe opere iniziate a mai finite.
Ne vogliamo ricordare qualcuna: i “Lavori di realizzazione delle cappelle gentilizie e dei loculi nel cimitero civico di via Anxur” eseguiti in un’area che il piano regolatore cimiteriale destinava ad altro ed ancora da terminare dopo aver speso 1,4 milioni di euro; il “Programma integrato per la Mobilità sostenibile nel Centro storico alto” (il famoso ascensore alle poste e parcheggio di via dei Domenicani) approvato nel 2006 e interamente finanziato dalla Regione Lazio che ancora langue, dopo quasi 20 anni, in attesa di non si sa cosa; il “Piano di recupero urbano del Calcatore”, anche questo un progetto che va avanti da 20 anni, con un accordo di programma che prevedeva un intervento di completamento della parte residenziale, con la realizzazione di opere pubbliche per servizi come una scuola materna, un centro sociale, verde pubblico, viabilità, uffici comunali, attrezzature sportive, arredo urbano, opere a rete (smaltimento e distribuzione idrica), parcheggi, illuminazione, e a cui successivamente si è aggiunto anche il teatro, mai realizzate; l’impianto natatorio di San Martino, un progetto che risale al 2004 e la cui risoluzione dell’ultimo contratto di appalto è del 2016; i servizi di quartiere del “Piano di zona 167 Arene 1” che risale al 2009, tra cui un centro servizi-sala congressi, viabilità, parcheggi, piazza, verde pubblico attrezzato, alcuni mai consegnati ed altri da completare; i lavori di realizzazione della palestra poli-disciplinare al Calcatore che risalgono al 2014, finanziati, nel 2015, con un mutuo dall’Istituto del Credito Sportivo; la realizzazione delle “Opere di difesa caduta massi in località La Fiora” finanziati nel 2017 dalla Regione Lazio con 4 milioni di euro. Insomma, una serie di vere e proprie cattedrali nel deserto, che si sono perse nella notte dei tempi.
Un quadro davvero sconfortante, ed una storia fatta di abbandono, degrado, impegni mancati o colpevolmente in ritardo rispetto agli accordi sottoscritti, di contratti rescissi, di contenziosi infiniti con le ditte e di una serie infinita di proroghe concesse per realizzare opere mai terminate nonostante le tante promesse fatte dalla politica in questi anni. Ecco, ci dovremmo chiedere come è stato possibile collezionare così tanti insuccessi, chi ha controllato questi lavori, chi ha tutelato l’interesse pubblico, perché di cose che non sono andate per il verso giusto ce ne sono davvero troppe per poter pensare di dare la colpa unicamente al caso, come qualcuno pretenderebbe, comodamente, di fare.
Ora davanti a questa situazione è necessario da un lato accertare le responsabilità, anche sul piano giudiziario, oltre che erariale, perché è evidente che siamo di fronte ad una mala gestione amministrativa, dall’altro, definire un piano di intervento tecnico-economico fattibile, per poter completare queste opere in tempi rapidi.
Ma poi c’è il piano politico, perché, non è che questa città, in questi anni, si è governata da sola, ma l’ha governata qualcuno che ha preso delle decisioni, nominato dirigenti “intuitu personae”, presieduto collegi di vigilanza che non si comprende su cosa abbiano vigilato, fatto conferenze stampa presentando lavori epocali, assunto impegni con i cittadini. Allora quelle amministrazioni, a partire da quelle Procaccini che hanno amministrato questa città dal 2011 al 2020 e quelle forze politiche, Fratelli d’Italia in primis, che dal 2011 al 2021, ha espresso tutti gli assessori ai lavori pubblici, devono prendersi le loro responsabilità politiche che sono evidenti, perché non è che possiamo continuare a giocare facendo finta che ogni volta che si insedia una nuova Amministrazione si ricomincia da zero, tutti puri e candidi, perché il passato conta e la storia recente amministrativa di questa città ci racconta di superficialità, di decisioni sbagliate, di inefficienze amministrative inaccettabili, di illegalità presunte e accertate che emergono dalle indagini, dai sequestri e dai processi, e di una politica che ha fallito drammaticamente nelle sua funzione e nel suo compito che è quello di migliorare la qualità della vita dei cittadini.
La politica è Responsabilità, e le forze politiche che hanno governato questa città in questi anni e che sono le stesse che la governano oggi, anzi che continuano, in questi giorni, ad inondare la città di cartelloni elettorali all’insegna di facili slogan populisti che blandiscono l’elettorato, quello stesso elettorato maltrattato da decenni di loro malgoverno, dovrebbero rendere conto ai cittadini di questo disastro, perché a quelle opere pubbliche erano legati dei servizi (sociali, culturali, sportivi), era legata, nel caso dei lavori del m.te Cucca, la sicurezza dei cittadini. Opere che dovevano servire a migliorare la vita di cittadini, di famiglie, di bambini, di ragazzi, di anziani, di persone con disabilità e di quelle con maggiori difficoltà di questa città, ma così non è stato. Una generazione che è cresciuta senza poterne usufruire, nonostante siano stati sprecati milioni di euro di soldi pubblici. Un fallimento, questo si davvero epocale, ed una grave responsabilità che non si può continuare a sottacere.
Allora, come consiglieri di minoranza, chiediamo innanzitutto un Piano urgente di completamento delle opere Incompiute per riprendere in mano tutti i lavori pubblici fermi con l’impegno di trovare soluzioni e risorse per completarli, con tempi certi per la soluzione, da discutere in Consiglio Comunale, riservandoci di valutare ogni azione utile nelle sedi giudiziarie opportune a tutela dell’erario e dei cittadini e visto che il Comune, in questi anni, non è stato in grado di condurre in porto le opere, rispettando e facendo rispettare gli accordi sottoscritti, valuteremo anche la possibilità di chiedere l’intervento della Regione Lazio e l’esercizio dei poteri sostitutivi su tutti quei progetti che hanno finanziamenti regionali, per poterli completare, consegnando finalmente ai cittadini di Terracina le opere e i servizi che attendono oramai da troppi anni. Ad oggi, infatti non esiste un piano di completamento di queste opere e Fratelli d’Italia, che ha guidato la città negli ultimi 13 anni, deve assumersi la responsabilità politica di questo fallimento e di questo spreco di risorse pubbliche”.
Così, in una nota, i Consiglieri di Minoranza: Gabriele Subiaco, Alessandro di Tommaso, Pierpaolo Chiumera, Fabrizio di Sauro, Barbara Cerilli, Daniele Cervelloni, Giuseppe Masci.