OPERAZIONE NICO, CONDANNATI I DUE PENSIONATI CHE PAGAVANO IL GEOMETRA DEL COMUNE DI LATINA

OPERAZIONE NICO, CONDANNATI I DUE PENSIONATI CHE PAGAVANO IL GEOMETRA DEL COMUNE DI LATINA

Operazione Nico: concussione e corruzione al Comune di Latina, si è concluso il processo a carico dei due pensionati

È terminato il processo, in primo grado, che vedeva sul banco degli imputati i due pensionati Maurizio Ciucci, 70enne di Roma, e Pietro Cannone, 80enne di Latina. Entrambi erano stati coinvolti quattro anni fa nell’operazione risalente ad aprile 2021, quando i Carabinieri di Latina eseguirono l’ordinanza firmata a dal Gip Mario La Rosa, su richiesta del pm Valentina Giammaria, che sottopose il geometra del Comune di Latina, Nicola De Monaco, alla misura degli arresti domiciliari e all’obbligo di firma Ciucci, Cannone e un altro coinvolto: Aurelio Feola.

Ad aprile 2022, si era celebrata l’udienza preliminare davanti al Gup del Tribunale di Latina Giorgia Castriota che vedeva sul banco degli imputati il principale accusato Nicolino De Monaco, 57enne di Latina, geometra dell’Ufficio Ambiente del Comune di Latina.

L’attività investigativa dei militari dell’Arma di Latina consentì di accertare che Nicolino De Monaco, in qualità di addetto al servizio Ambiente e Territorio del Comune di Latina, fra il dicembre 2019 ed il maggio 2020, utilizzando timbri in disuso del locale comune, avrebbe preteso la somma di 4.550 euro da una 72enne di Latina, al fine di rilasciarle l’autorizzazione allo scarico delle acque reflue. Inoltre avrebbe ricevuto da altri indagati dalla Procura di Latina nelle medesima operazione: 4.300 euro da Pietro Cannone, 78enne di Latina; 3.500 euro da Maurizio Ciucci; 200 euro da Aurelio Feola.

Soldi che, secondo l’ipotesi investigativa, erano richiesti in cambio dell’illecita autorizzazione allo scarico delle acque reflue. Nel corso dell’indagine era emerso anche un giro di droga per cui Christian Pietrosanti, 50enne di Latina, ex praticante avvocato, era stato destinatario della misura cautelare degli arresti domiciliari.

De Monaco avrebbe acquistato, secondo l’accusa, con i soldi delle pratiche la cocaina dallo spacciatore. L’indagine sarebbe partita grazie alla denuncia di una donna che recatasi in Comune aveva scoperto che la sua pratica era sparita. La donna chiedeva un’autorizzazione per l’abbattimento di alcune barriere architettoniche dentro la sua abitazione perché il marito aveva sviluppato una difficoltà motoria. È così che la donna scoprì che la pratica di autorizzazione allo scarico delle acque reflue, per cui aveva pagato, non esisteva in Comune.

Limprenditore Feola ha patteggiato una pena di due anni, mentre De Monaco ha scelto di essere giudicato tramite il rito abbreviato. Ciucci e Cannone avevano optato, invece, per il rito ordinario.

Nel 2022, il Gup Castriota ha condannato Nicola De Monaco, difeso dall’avvocato Vitelli, alla pena di 2 anni e mezzo. Per lui, il Pm Giammaria aveva chiesto una pena di 4 anni di reclusione. Per quanto riguarda Cannone e Ciucci, difesi dall’avvocato Marcello Montalto, avendo deciso per il rito ordinario, era arrivato il rinvio a giudizio.

Lo scorso 7 marzo, il pubblico ministero Marina Marra ha svolto la sua requisitoria chiedendo per Cannone la pena di 4 anni e per Ciucci 2 anni e 8 mesi. L’avvocato difensore ha chiesto l’assoluzione piene per entrambi i due accusati. Oggi, 25 marzo, all’esito della camera di consiglio, il secondo collegio del Tribunale di Latina, presieduto dal giudice Elena Nadile, ha condannato sia Maurizio Ciucci che Pietro Cannone a 1 anno e 8 mesi, con pena sospesa; per Cannone è arrivata anche un’assoluzione per un singolo capo d’imputazione. Il Comune di Latina è parte civile nel processoOPERAZIONE NICO, CHIESTE LE CONDANNE PER I DUE PENSIONATI CHE PAGAVANO IL GEOMETRA DEL COMUNE.

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