Proseguono gli interrogatori delle persone arrestate nell’ambito di ‘Certificato pazzo’, l’inchiesta condotta dal Nas dei carabinieri e coordinata dalla Procura della Repubblica che ha portato in carcere undici persone. Nell’ambito dell’operazione 70 sono le persone già iscritte nel registro degli indagati.
Gli investigatori hanno individuato 150 documentazioni false per ottenere certificati di invalidità dell’Inps, porti d’armi o il trasferimento di detenuti dal carcere a casa o in strutture sanitarie.
L’avvocato Stefania Di Biagio, assistita dall’avvocato Maurizio Forte, è stata ascoltata dal giudice per le indagini preliminari Giuseppe Cario presso il carcere di Rebibbia dove è detenuta ed ha rilasciato spontanee dichiarazioni precisando di non avere mai preso denaro per il lavoro svolto.
La Biagio è accusata di aver accompagnato personalmente nuovi “clienti” presso il dottor Quadrino, medico psichiatra del Centro di Salute Mentale attorno ai cui certificati medici verte tutta l’inchiesta. Secondo le accuse l’avvocatessa, nata e residente a Terracina, avrebbe procacciato interessi al medico tramite una stabile e perpetuata collaborazione al fine di innalzare falsamente la percentuale di invalidità dei propri clienti.
Massimiliano Del Vecchio, interrogato per rogatoria, si è invece avvalso della facoltà di non rispondere. Del Vecchio finì in carcere perché al centro di operazioni di narcotraffico come “San Magno”. Il 36enne vicino al Clan Zizzo di Fondi, a detta di un pentito (Angelo Riccardi), picchiò selvaggiamente le gambe a un uomo che non voleva collaborare, e, per finire, fu protagonista, insieme ai fratelli Travali (Angelo e Salvatore), Salvatore Di Girolamo e Gennaro Amato, dello scandalo all’interno del carcere di Latina (operazione “Astice”). Del Vecchio si sarebbe avvalso dell’intermediazione della Fondi consulting di Tania Pannone al fine di ottenere dal Quadrino certificati che gli consentissero di non tornare in carcere e di scontare la sua pena ai domiciliari. False attestazioni sanitarie che gli avrebbero permesso di soggiornare come paziente presso la comunità Agrumeto a Francolise (Caserta).
Il gip Cario ha inoltre concesso gli arresti domiciliari a Fausta Mancini che poco dopo l’arresto era stata portata in ospedale per un malore. La Mancini, socia della Mazzarino Assicurazioni Sas con sede a Latina e con un secondo ufficio a Fondi, sarebbe stata mediatrice tra il dottor Quadrino e numerosi beneficiari di falsi certificati medici.
Martedì il giudice ascolterà in Tribunale le persone colpite da ordinanza che si trovano agli arresti domiciliari.