OPERATORI 118: DOMANI LA MANIFESTAZIONE PER LA REINTERNALIZZAZIONE

“Basta Bugie. Gli eroi del Covid abbandonati dalla Regione Lazio” sarà il titolo dell’iniziativa organizzata da Confail che si svolgerà domani giovedì 15 luglio alle ore 9,00 davanti al Palazzo della Giunta Regionale. Con questa manifestazione le divise rosse del 118 intendono focalizzare l’attenzione sull’importanza della cultura dei diritti legati ad una professione troppo spesso indebolita e abbandonata dalle Istituzioni. “Basta Bugie”, come ha avuto a dire il delegato della Provincia di Latina Vinicio Amici, non è una protesta sterile, ma una iniziativa di forte dissenso verso una politica regionale estranea alla questione sanitaria fondata sui presidi territoriali, veri e propri garanti di sicurezza. Sfruttamento e indebolimento sono, secondo Confail, soltanto alcuni dei segni di una crisi sanitaria regionale per certi versi strutturale. Per i rappresentanti dei lavoratori del 118 l’emergenza covid in corso necessita anche di una presa di coscienza sulle responsabilità politiche e amministrative da parte delle istituzioni coinvolte. Dal testo del comunicato si legge: “I diritti, la salute e la sicurezza dovranno essere sempre più legati al valore della persona e del lavoro. Intendiamo con questa iniziativa riaffermare il ruolo essenziale e strategico di una professione, spesso sottovalutata, nelle forme della responsabilità e senso del lavoro ai quali siamo quotidianamente abituati. Nel corso di questi anni e mesi ci siamo battuti e ci stiamo battendo con spirito collaborativo per una questione vitale: i nostri diritti, la tutela di ogni professionista e di ogni cittadino”.

Amici, rivolgendosi all’Assessore regionale alla Sanità Alessio D’Amato, ricorda come fossero gli infermieri del 118 ad essere chiamati “eroi”, ma sono anche quelli che la Regione Lazio continua a trattare come categoria di Serie B, partendo dal mancato ​riconoscimento (premio) del lavoro svolto durante il periodo Covid in prima linea. Premio che è invece arrivato nelle buste paga dei colleghi alle dirette dipendenze di Ares.

In alcuni casi, argomenta il rappresentante di Confail, il premio è stato “regalato” a chi nel periodo Covid ha prestato servizio all’interno degli uffici 118 davanti ad un PC e ad un telefono: “È innegabile – conclude Amici – che si configura una discriminazione sociale. Ma siamo sempre noi del 118 che attenderemo un cenno da Lei Assessore quando domani ci presenteremo sotto la Regione Lazio per chiedere un giusto riconoscimento per il lavoro svolto e una garanzia per il nostro futuro”.

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