Anche quest’anno l’Ordine degli Architetti P.P.C. della provincia di Latina ha aderito all’evento nazionale Open Studi aperti, promosso dal Consiglio Nazionale degli Architetti. Si tratta di due giorni in cui in tutte le provincie d’Italia si è parlato di architettura e del lavoro degli architetti.
Nella galleria dell’associazione Stoà, di via cesare battisti a Latina, venerdì 31 maggio e sabato 1 giugno, con la cura dell’architetto Erica Milic, è stata allestita una mostra, e svolta una giornata di studi sul tema “La Conoscenza e il Recupero del Territorio”, che ha visto anche la collaborazione del Liceo artistico Buonarroti di Latina e si è conclusa con il concorso fotografico sulle architetture del territorio, promosso nell’ambito dell’iniziativa.
Nella due giorni si è voluto riflettere sul ruolo dell’architettura lungo la storia del nostro territorio, dall’antichità alla contemporaneità. Da Satricum alle testimonianze di architettura contemporanea, passando, naturalmente, per il tempo della modernità che ha visto la bonifica dell’agro pontino e la nascita delle città nuove. Si è parlato di architettura e di città, di episodi di costruzione urbana, di restauro e di personalità di architetti che hanno toccato e trasformato il nostro territorio. A partire dalla mattina, si sono succedute le relazioni dell’arch. Francesco Romagnoli sull’intervento di restauro della chiesa S. Maria Assunta in Cielo a Maenza, dell’arch. Piergiulio Cantarano sulla storia urbanistica di Roccagorga nel 600, dell’arch. Luca Falzarano sull’architettura di Sabaudia, dell’arch. Elisabetta Casoni sulla storia urbanistica e architettonica della città di Aprilia, dell’arch. Daniela Dapit sulla nascita e sulla costruzione di Sabaudia e del territorio bonificato.
La mattinata di sabato si è poi conclusa con la premiazione dei partecipanti al concorso fotografico: Carmine di Capua, Domenica Piccoli e Matteo Solazzi.
Nel pomeriggio la giornata è proseguita con le relazioni dell’arch.Pietro Cefaly sull’opera di Trozzi, e sui molti interventi architettonici che egli ha lasciato nella Latina degli anni del dopoguerra e dell’arch. Paola Parziale sulla figura e l’opera di Luigi Pellegrin di cui in città resta l’importante testimonianza della scuola di via Ezio.
La Giornata è terminata con un dibattito aperto sui temi della contemporaneità e del futuro del nostro territorio condotto dall’arch. Massimo Palumbo che ha proiettato un suo filmato di immagini di architetture contemporanee raccolte attraversando il tessuto della città di Latina.
Nel dibattito finale, nel quale sono intervenuti, tra gli altri, l’arch. Paolo Costanzo, l’arch. Ugo De Angelis, lo stesso Palumbo, oltre, naturalmente, all’arch. Massimo Rosolini in qualità di presidente dell’Ordine, ci si è interrogati sul futuro della città e in particolare dell’edificio del “Garage Ruspi” di cui si è ormai concluso il restauro e per il quale, secondo le cronache, l’Amministrazione Comunale avrebbe deciso per l’assegnazione all’Università. Questo programma ha registrato le perplessità di tutti in ordine al fatto che la progettazione del restauro che fu assegnata con concorso al Prof. Cupelloni era finalizzata a dotare la Città di un importante spazio espositivo, per il quale il Garage aveva già dimostrato si essere perfettamente adeguato avendo ospitato importanti mostre allestite dalla Casa dell’Architettura e dall’Ordine degli Architetti.
In più si è notato che il trasferimento dell’immobile all’Università, seppure in nome di un obiettivo genericamente condivisibile, priverebbe la Città di uno spazio di uso collettivo, di una “casa di tutti” che è la finalità con cui anni fa il Comune acquisì il bene dalla famiglia Ruspi.