Delitto di Elena Panetta: confermata anche in Cassazione la pena per il camionista di Terracina Emanuele Riggione
La Corte di Cassazione ha giudicato inammissibile il ricorso della difesa che puntava a diminuire la pena di 30 anni inflitta al 45enne pontino sia in primo grado che in Corte d’Appello nel 2020. Anche il Procuratore Generale aveva chiesto la conferma della pena scaturita dall’omicidio della 57enne Elena Panetta, uccisa a colpi di piccozza nella notte del 6 agosto 2018.
Riggione, reo confesso, era ospitato nella casa della donna, che lavorava nel mondo della scuola, in Via Corigliano Calabro nel quartiere Statuario a Roma, tra la zona di Capannelle e l’Appia Nuova.
L’autotrasportatore di Terracina, giudicato col rito abbreviato, colpì alla testa la vittima in un raptus di violenza. Come emerso in sede d’indagine, Riggione aveva chiesto alla vittima dei soldi per acquistare cocaina. Al suo rifiuto, ne scaturì una lite, poi sfociata in tragedia violenta: Riggione prese la piccozza colpendo brutalmente la donna, per poi scappare lasciando esanime all’interno della sua abitazione.
L’uomo girò in auto, senza meta, per qualche ora, fino ad arrivare a Latina. La mattina seguente all’omicidio, Riggione si presentò spontaneamente presso la Caserma dei Carabinieri di Latina per costituirsi e indicare ai militari il luogo del delitto.