Giuseppe Molinaro, il killer del direttore d’albergo, Giovanni Fidaleo, ha rinunciato a ricorrere all’appello: la sentenza è irrevocabile
Diventa definitiva la sentenza di condanna a 14 anni e 8 mesi per l’omicidio del direttore d’albergo “Nuova Suio Terme”, Giovanni Fidaleo. La decisione di non appellarsi dopo la condanna in primo grado rende irrevocabile la sentenza arrivata lo scorso settembre.
A fine estate scorso, il giudice per l’udienza preliminare del Tribunale di Cassino, Massimo Lo Mastro, ha, infatti, condannato col rito abbreviato l’appuntato dei Carabinieri Giuseppe Molinaro, 57 anni, difeso dagli avvocati Giampiero Guarriello e Massimo Tamburrino, alla pena di 14 anni e 8 mesi di reclusione. Il sostituto procuratore di Cassino, Chiara D’Orefice, titolare dell’indagine, aveva chiesto per l’uomo la condanna a 17 anni e 4 mesi di reclusione, con la concessione delle attenuanti generiche. La difesa, invece, aveva insistito con la volontà di voler procedere ad avviare una perizia psichiatrica nei confronti di Molinaro.
Una sentenza che ha disposto anche una provvisionale di 40mila euro da pagare nei confronti della vittima Miriam Mignano e al risarcimento della donna oltreché ai famigliari di Giovanni Fidaleo (che sarà stabilito in sede civile), rappresentati rispettivamente dagli avvocati Costanza De Vivo e Raffaele Panaccione. In primo grado, invece, sono cadute le accuse inerenti allo stalking, al furto e alla sottrazione di proiettili da guerra.
Come noto, il carabiniere Giuseppe Molinaro, originario di Teano (in servizio come militare dell’Arma prima alla stazione di Castelforte e successivamente a Carinola) è stato condannato per l’omicidio del direttore dell’Hotel Nuova Suio, Giovanni Fidaleo, e del ferimento della ex compagna, Miriam Mignano, avvenuto il 7 marzo 2023 a Castelforte. I motivi che avevano scatenato il massacro sono stati individuati dagli inquirenti dalla gelosia che Molinaro nutriva nei confronti del Direttore e della ex compagna.
Secondo la ricostruzione dei Carabinieri, Molinaro si era recato a bordo della propria autovettura presso l’Hotel Nuova Suio, sito a Castelforte, in località Suio, dove aveva mortalmente attinto con 4 colpi d’arma da fuoco (di cui 3 tra addome e torace e 1 sulla mascella destra), Giovanni Fidaleo, gestore della citata struttura alberghiera, nonché gravemente ferito con 2 colpi d’arma da fuoco (di cui 1 all’addome e 1 all’altezza del seno sinistro) Miriam Mignano, dipendente di un’azienda privata (nda: la Italpol).
Il movente del gesto è da ricondurre alla gelosia nutrita dal militare nei confronti della donna, con la quale Molinaro ha avuto una relazione sentimentale, successivamente terminata. L’uomo, secondo la sua versione fornita nel corso dell’interrogatorio avvenuto nel carcere di Santa Maria Capua Vetere, sarebbe arrivato nella struttura alberghiera per un incontro chiarificatore con l’ex compagna e soprattutto riguardo alla nuova presunta relazione con Fidaleo. Al che, dopo essersi visto nel parcheggio dell’hotel, in quel periodo chiuso, Molinaro e Mignano si sarebbero avviati verso la hall dell’hotel dove è arrivato Fidaleo. Qui, il culmine della vicenda: è nato un diverbio da cui è scaturita la reazione furente dell’appuntato dei Carabinieri con gli spari, l’uccisione del direttore d’albergo e il ferimento di Miram Mignano.