Con puntuale rispetto delle scadenze previste il Circolo Legambiente Terracina “Pisco montano” ha inviato nei giorni scorsi le proprie osservazioni al documento in bozza denominato Regolamento Edilizio Comunale (REC), un importante documento comunale a supporto della pianificazione urbanistica, allegato alla proposta di deliberazione N. 142 del 13 dicembre 2024. Ricordiamo che con l’intesa raggiunta il 20 ottobre 2016 tra Stato, Regioni e Anci era stata prevista l’adozione del RET – Regolamento Edilizio Tipo, nell’ambito delle azioni di semplificazione e unificazione in materia edilizia promosse dal Governo e con la Delibera regionale 243/2017 la Regione aveva adottato il RET ma il Comune di Terracina non aveva ritenuto, dal 2017, di programmare nessun adeguamento del REC e questo sicuramente è un elemento da tenere in considerazione.
Uno degli aspetti principali del nostro intervento come Legambiente, anche a seguito di una convocazione presso la Commissione Consiliare competente avvenuta nel pieno delle vacanze, il 19 agosto, è stato quello di proporre che vengano inserite nel REC attuale, a nostro avviso carente, tutte le misure necessarie per fronteggiare e mitigare il rischio climatico, ridurre i rischi per la salute dei cittadini, aumentare l’adozione di energie rinnovabili, assicurare l’utilizzo di materiali ecocompatibili, incrementare la dotazione di verde pubblico e privato, garantire il riuso dei materiali e garantire una coerenza con gli impegni presi nel Piano di Azione per Energia Sostenibile e Clima – PAESC.
Per Legambiente, associazione impegnata nella revisione e integrazione di molti REC a livello nazionale, le città italiane devono diventare un grande laboratorio di manutenzione e riqualificazione con obiettivi energetico-ambientali come la riduzione dei consumi energetici, attraverso interventi che riducono il fabbisogno nelle abitazioni, aumentando l’isolamento termico degli edifici e valorizzando gli apporti solari passivi e l’efficienza negli usi, l’incentivazione delle fonti energetiche rinnovabili, da utilizzare e integrare negli edifici per i fabbisogni di riscaldamento dell’acqua igienico-sanitaria e la produzione di energia elettrica, la riduzione dei fabbisogni e consumi di acqua nelle abitazioni attraverso il recupero, la depurazione, il riutilizzo per gli usi compatibili, e l’aumento della permeabilità dei suoli.
Inoltre abbiamo proposto di integrare modalità e incentivi per la riduzione delle emissioni di CO2 in tutte le fasi del ciclo di vita di un edificio, a partire dalla scelta dei materiali, dall’installazione di tetti verdi per migliorare i livelli di isolamento termico, ma anche per drenare le acque piovane in caso di eventi estremi. Le stime di Green Building Council parlano infatti di come oltre il 50% delle emissioni totali di carbonio di tutte le nuove costruzioni globali tra il 2020 e il 2050 saranno proprio dovute al carbonio incorporato e quindi in gran parte alle emissioni relative ai materiali ed alla fase di costruzione (o ristrutturazione) degli edifici. Abbiamo poi proposto incentivazione ove possibile per il de-paving, in modo da permettere un aumento delle superfici drenanti e quindi maggior sicurezza idraulica e in generale concorrere ad un migliore microclima urbano, attraverso la rimozione di ogni tipo di impermeabilizzazione del suolo al fine di permettere la diretta infiltrazione nel suolo. Abbiamo poi proposto l’indice di Riduzione dell’Impatto Edilizio (R.I.E.), in vigore presso numerosi comuni, un indice numerico di qualità ambientale applicato al lotto edilizio al fine di certificare la qualità dell’intervento edilizio rispetto alla permeabilità del suolo ed al verde. Inoltre abbiamo proposto un Regolamento dedicato (che andrebbe in allegato al REC) per supportare la diffusione di Comunità Energetiche Rinnovabili Solidali (CERS) con la messa a disposizione di aree per la realizzazione di impianti a fonte rinnovabile e dell’energia prodotta da impianti a fonte rinnovabile di proprietà comunale o nella disponibilità dell’amministrazione per incentivare la diffusione della produzione di energia da fonti rinnovabili e di modelli di generazione distribuita.
Per quanto riguarda il verde urbano pubblico e privato, trattato in modo estremamente superficiale e fuorviante nel testo prodotto dalla Amministrazione, abbiamo invece ribadito che la vegetazione deve essere considerata come parte integrante del progetto edilizio, studiandone la disposizione in relazione alle caratteristiche botaniche delle specie. Negli elaborati progettuali proponiamo che vengano indicate la collocazione e le caratteristiche delle specie vegetali utilizzate, tenendo adeguatamente conto del contesto in cui si inserisce l’intervento, richiedendo una planimetria con indicati gli elementi vegetali piantumati e relative tabelle riassuntive con i dati minimi riferiti a singolo elemento. Abbiamo ritenuto di fondamentale importanza l’integrazione, nel presente Regolamento Edilizio Comunale, inserendoli come allegati, di tre strumenti di settore, ovvero: il Censimento del verde, il Regolamento del verde, il Piano del verde per assicurare alla cittadinanza i necessari servizi ecosistemici.