NONNISMO AL COMANI, PROIETTATI ALTRI VIDEO DEI BATTESIMI DI VOLO: “SCHIFF MI COLPIVA CON IL RAMO DI LEGNO SUI PIEDI E IN TESTA”

Giulia Schiff
Giulia Schiff

Nonnismo all’Aeroporto Comani di Latina: è ripreso il processo che vede sul banco degli imputati otto militari accusati di violenze nei confronti dell’ex allieva ufficiale Giulia Schiff. Mostrati in aula altri tre video di altrettanti riti di battesimo

Davanti al giudice monocratico del Tribunale di Latina, Mario La Rosa, è ripreso il processo che ha ad oggetto le violenze avvenute il 4 aprile 2018 all’interno dell’Aeroporto Comani di Latina e contestate a otto militari. Gli imputati devono rispondere di lesioni e violenza privata commesse durante il battesimo di voto, ossia il rito a cui gli allievi ufficiali dell’Arma Azzurra si sottopongono tra pacche su spalle, testa e didietro, oltreché a frustate con rami di legno. L’allievo, sceso dall’areo dopo l’esame, viene sollevato dai suoi colleghi e fatto girare a terra, simulando il suo percorso di volo appena realizzato. Il giro è inframmezzato dalle cosiddette “pacche goliardiche”: per l’accusa, in una inchiesta realizzata dal pubblico ministero Antonio Sgarrella, non era goliardia, bensì violenza.

A dover rispondere dei reati ci sono otto degli ex compagni di corso della 26enne Giulia Schiff alla scuola di volo per allievi ufficiali piloti. L’ex allieva ufficiale è difesa dall’avvocato Massimiliano Strampelli. Sul banco degli imputati, come noto, ci sono Matteo Pagliari, di San Severino Marche, Ida Picone, di Vicenza, Andrea Angelelli, di Copertino, Leonardo Facchetti, di Manerbio, Joseph Garzisi, di Patrica, Luca Mignanti, di Montalto di Castro, Andrea Farulli, di Gessate, e Gabriele Onori, di Tivoli. Il collegio difensivo è composto dagli avvocati Scafetta, Siracusano, Guida, Dulvi, Siciliano, Floccher e Chiabotto. Considerato responsabile civile il Ministero della Difesa, assistito dall’avvocato di Stato.

Il processo è in dirittura d’arrivo. Due le date calendarizzate: 12 settembre e 22 settembre. Nella prima, il pubblico ministero svolgerà la sua requisitoria e inizieranno poi a discutere la parte civile e le difese. Il 22 settembre, a meno di intoppi, si dovrebbero concludere le arringhe difensive. I reati imputati sono avviati alla prescrizione entro l’anno.

Ad aprile, furono esaminati due degli imputati che relazionarono su quanto vissuto con i loro battesimi di voto e quello della Schiff.

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Oggi, 20 giugno, è stata la volta di altri cinque imputati Leonardo Facchetti, Andrea Farulli, Ida Picone, Andrea Angelelli e Luca Mignanti. Per Farulli e Mignanti sono stati proiettati anche i video dei loro battesimi di volo, così come richiesto dall’avvocato difensore Scafetta. Tutti gli imputati hanno ribadito che la Schiff era consenziente a sottoporsi al battesimo di volo e mai si sarebbe lamentata né prima né dopo il rito.

Nei video proiettati, si vedono tre battesimi di volo, in quanto è stato proiettato anche quello di Matteo Pagliari. In quest’ultimo video, il battesimo di volo è decisamente più blando rispetto a quello oggettivamente violento in cui la protagonista delle pacche e delle fuscellate è Giulia Schiff (fu proiettato ad aprile 2023 in aula). Più decise invece sono le pacche per quanto riguarda il battesimo di Mignanti, mentre è evidentemente violento il video che ritrae il rito subito da Farulli, svoltosi due giorni dopo rispetto a quello di Schiff. In quest’ultimo video è altrettanto evidente di come anche Schiff partecipi, impugnando un ramo di legno con cui colpisce, seppur non violentemente, il collega: sia sui piedi che sulla testa. Ad ogni modo sono altri due colleghi che infieriscono su Farulli con pacche vigorose e fuscellate per niente deboli.

Tuttavia, è lo stesso Farulli che, nel corso, della sua deposizione, si dice soddisfatto di quanto ricevuto tanto da esclamare: “Per noi piloti militari, quello è il giorno più bello della nostra vita”.

Ad essere esaminato per primo è Facchetti il quale, nella sua testimonianza, ha esplicitato quello che è poi stato sostanzialmente ripetuto dagli altri imputati: “Il rito si battesimo non era obbligatorio, era solo una cerimonia goliardica. Fu il nostro capitano a dirci cosa era la cerimonia, poi sì, ne parlammo tra noi. Eravamo tutti entusiasti e c’era anche la Schiff a partecipare con noi. Nessuno ci ha mai detto di sottoporsi alla cerimonia del battesimo del volo. Era una festa, un momento goliardico che segnava la fine del nostro difficile iter per arrivare a prendere il brevetto”.

“La cerimonia – ha continuato l’imputato, interrogato dall’avvocato difensore – prevedeva pacche goliardiche e il festeggiato veniva sbattuto sull’ala dell’aereo per tre volte in testa. Per quanto riguarda i fuscelli fu il capitano a usarlo per la prima volta, simpaticamente, su Pagliari. Il fuscello fu utilizzato dalla Schiff per prima, rispetto a tutti noi“.

Quello di Schiff fu uno degli ultimi battesimi celebrati. “Lei prese parte a quasi tutti i battesimi, precedenti e successivi al suo. Mai ha manifestato perplessità, peraltro non c’era nessuna differenza tra uomo e donna. Ricordo che Schiff disse “basta” mentre stavamo facendo il suo rito ma era una cosa goliardica come se ricevessi ora il solletico. Anche io dissi “basta” e anche io mi dimenavo, ma era naturale. Nessuno fece ricorso a cure mediche e certo che avevo segni dopo il battesimo: piccoli lividi che andarono via in tre giorni”.

Schiff non ci disse mai di metterla a terra“. Poi, sfoglia un dossier fotografico sul battesimo di volo messo a disposizione dalla sua difesa, l’imputato sostiene che: “Schiff era divertita e impugnava come tutti il fuscello”. Ma quali erano i limiti alla violenza fisica, chiede l’avvocato di parte civile Strampelli: “Non c’è stato niente di lesivo. Ricordo di aver preso parte e di aver dato pacche a mano aperta, erano pacche euforiche. Schiff manifestò resistenza fisica ma era un riflesso naturale; scalciava ma era istintivo”. Nei video degli altri tre allievi, in realtà, solo Farulli si dimenava proprio perché preso di mira con pacche robuste e frustate con i rami.

Anche altri scalciavano ma non ricordo nel dettaglio – ha spiegato il primo imputato esaminato -. Il fuscello veniva preso solo se vicino a noi c’era una siepe”.

Negli altri esami degli imputati sono stati passati in rassegna diversi fasi del battesimo di volo. “Schiff – ha detto Angelelli – non risultò idonea e dopo qualche mese dal battesimo siamo venuti a conoscenza della denuncia a nostro carico. Le pacche sul sedere erano consentite, anzi fu la Schiff a proporre di colpire i colleghi con gli scarponi”.

Ad essere esaminata anche Ida Picone, compagna di stanza durante il corso allievi ufficiali e oggi imputata verso la quale Schiff ha ritirato la costituzione di parte civile. “Dopo l’atterraggio della Schiff mi sono avvicinata a lei e voleva sicuramente fare il rito. Si aggrappò alle mie spalle, poi è stata presa e trasportata sul circuito. Lei non ha mai manifestato manifestato dolore, certo che diceva “basta”, ma lo diceva come si dice quando una donna si fa la ceretta”.

“Anche io mi sono dimenata, ma avrei potuto mettere le gambe a terra se avessi voluto. Io ero la compagna di stanza e la sera non mi ha confidato niente, non era contrariata. Lei era molto contenta della giornata”.

Sollecitata dalle domande dell’avvocato difensore, la pilota ammette: “Schiff mi disse che aveva avuto lesioni la sera stessa dell’evento, ma io le dissi che erano solo lividi. Mi disse “stai attenta a dove mettono le mani”, anche se da parte sua non c’era disagio.

Su Giulia Schiff, il più deciso è Farulli: “Lei ha partecipato molto attivamente con i fuscelli al mio battesimo. Scherzò anche dicendo che il mio rito sarebbe stato intenso”. Ad ogni modo: “Schiff, dopo il suo battesimo, ci ha abbracciato tutti ed era commossa”.

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